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Aggiornato: 23 giugno 2025


Quella sera rientrai nell'alcova, rividi Giuliana, mi trattenni al suo capezzale per qualche tempo. Durai una gran fatica a parlare. Le chiesi, guardandola negli occhi: Hai pianto? Ella rispose: No. Ma era più triste di prima. Era pallida come la sua camicia. Le chiesi: Che hai? Ella rispose: Nulla. E tu? Io non mi sento bene. Mi duole tanto il capo....

Quando sedeva su l’orlo della mia coltre, Odette, nelle sere dell’inverno, ed i suoi braccialetti, brillando, si premevan nel mio guanciale profumato, noi parlavamo a lungo, sottovoce, di cose veramente colpevoli, o tremando, bocca su bocca, leggevamo qualche storia d’amore. Presso il mio capezzale stava sempre un vecchio libro di preghiere.

Intanto Margherita dormiva. Poichè ella doveva alzarsi per tempissimo, l'avevano messa a letto subito dopo desinare, poco prima che Gasparo giungesse, ed ella, appena posata la testa sul capezzale, aveva trovato il sonno dolce e profondo dell'infanzia. Degli altri di casa, come si può ben credere, non chiuse occhio in quella notte nessuno.

Entrò a letto con un gran febbrone e morì col suo nome sulle labbra. A me, poi, che le prestavo qualche piccolo servigio e passavo gran parte del giorno al suo capezzale, fece un cenno con la mano e balbettò: Ah birichina!... Che il buon Dio le avesse gi

In seguito di che, aveva allontanati dalla camera tutt'i domestici del castello, ed erasi installato al capezzale del moribondo, assistito solo dal cameriere francese. Tre giorni dopo, si era convenevolmente seppellita nella cappella del castello una cassa lunga, ornata di velluto, ripiena di vecchi scartafacci che erano passati pel cadavere del conte Alessandro.

Ma potè finalmente la natura, poterono le cure amorevoli, potè la presenza di una fata gentile, che vegliava lunghe ore del giorno al capezzale dell'infermo.

Signore mio Dio! sclamò Maud mi avreste voi dunque trovata dura? Tu sei stata crudele gridò il principe, cangiando il tuono della sua voce. Giammai replicò Maud con calma. Ove eri tu, quando l'angelo del male mi toccava del suo dito? replicò il principe con forza. Tu eri fuggita! Chi era al mio capezzale, quando io mi attorcigliavo sull'aculeo della vendetta di un Dio sinistro? un servo!

Bruscamente una pagina bianca interrompeva ancora il giornale: sulla seguente una sola riga era scritta: «Padre, padre mio, vivi! Vivi per me!...» E null'altro. Il Ferpierre quasi udiva il grido della disperata preghiera che al capezzale del padre agonizzante rompeva dal petto della figlia devota.

Gli era stata mandata al reggimento; dal reggimento è venuta qua, ed io ho avuto il piacere di leggerla a lui. Eccola qua, nella tasca del suo cappotto grigio. È una lettera che onora due persone ad un tempo: il padre ed il figlio. Così dicendo, il dottore aveva ficcata la mano nella tasca del cappotto, che pendeva alla gruccia, daccanto al capezzale, e ne traeva fuori il documento in discorso.

Io, ti voglio giovane, bella, pura come uscisti dalle mani del regolatore dei mondi!... casta, ideale, fantastica... E quindi, il primo, lo squisitissimo, l'incomparabile capo d'opera dell'Eterno! Compagna e consolatrice dell'uomo, tu sei, quando buona, il più prezioso de' suoi tesori. E seduta, ansiosa di sollevarlo, pia, al capezzale del soffrente ferito, tu sei un angelo!

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