Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !

Aggiornato: 1 settembre 2025


Il cuoco ridiscese alla sua cucina più malinconico di prima, strascicando ancora più lentamente le cadenze della sua canzone: «Senza galletto, la mia gallina O poverina come far

Senza mostrare di accorgersi del mio turbamento, Egli riprese la canzone alla terza strofa: "Chiuso nel breve voloforse d'un pensier, "o in uno sguardo solo "o in un lungo tacer." Quelle parole dette da Lui, mi producevano un turbamento nuovo che io credetti di poter dissimulare andandomi a sedere lontano e prendendo fra le mani un lavoro.

Gisella ascoltava, dolcemente cullata nelle braccia di lui da quella musica di voci interrotte e di sublimi follìe. Anch'ella, poi che tacque Maurizio, parlò; ed erano voci più sommesse, le sue, come versi di canzone mormorata tra la veglia ed il sonno.

E Macaruffo sogghignando: Qui dentro tutti ripetono la stessa canzone. Se tu sentissi! ci pare il limbo dei bambini. Ma appunto, anche un bambino egli tiene con . , suo figliuolo; figliuolo di lor due. Ma, vo' dir io, e quello avrebbero a lasciarlo qua? No, no: andr

In tanti anni che faccio questa vita ritirata son divenuta quasi una selvaggia. Trovarmi innanzi a delle persone forastiere di tanto merito e di tanta levatura.... Il professore da prima un po' contrariato volse la cosa in canzone;

Sta zitto disse Ernesta, sta zitto. No, non sto zitto; te ne ricordi? Ti ricordi il giorno che ti rimproverai l'amore innocente dei tuoi fiori, e beffai la canzone del tuo canarino, e risi del santo culto dei tuoi poveri morti? Te ne ricordi? Ebbene, allora, allora più che mai, allora solo ero cieco. Sta zitto.

«Volgi, Beatrice, volgi li occhi santi», era la sua canzone, «al tuo fedele che, per vederti, ha mossi passi tanti! Per grazia fa noi grazia che disvele a lui la bocca tua, che discerna la seconda bellezza che tu cele». O isplendor di viva luce etterna, chi palido si fece sotto l’ombra di Parnaso, o bevve in sua cisterna,

Nella Romania del 1874, p. 96, il PUYMAIGRE pubblicò una canzone bearnese, mancante della fine, ch'egli dice

L’uomo vi mette per lo più le grida, qualche urlo di raccapriccio o di angoscia, gemiti, lamenti, parole imperiose di comando o supplichevoli di preghiera, di quando in quando qualche trillo acuto che risuona lungo e lontano per le balze, ma rare volte l’allegro grappolo di note che forma la risata, rarissime volte la cadenza snella di una canzone.

Sono pur da leggere queste parole della canzone XXIX. tra le morali scritta ad Jacopo Doria: Forza d'alta belt

Parola Del Giorno

prochi

Altri Alla Ricerca