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Alle strette, disse egli, dopo aver meditato un pezzo, ho parlato a fin di bene. Il Bello è dei nostri, sta come pane e cacio con tutti gli amici, e pel signor Lorenzo si butterebbe nel fuoco. Che male c'è a dirgli come stanno le cose? Oggi intanto avrò i denari della pigione. To', se non avessi cantato, i fringuelli non sarebbero calati.

Avesse visto entrare in casa la farfalla più scura del mondo; si fosse versata e rotta l'oliera; o la gallina a lei più cara avesse cantato da gallo in sul bel punto della mezza notte: essa non se lo sarebbe recato in malaugurio, quanto quelle amare parole, che biascicò due o tre volte, pesandole colla mente e chiudendo gli occhi, come se più non osasse guardare la luce.

Il commiato della ballata fu con voce così spenta cantato, che nessuno degli astanti potè intenderlo. L'arpa sfuggì dalle mani di Manfredi, e percuotendo sul pavimento si ruppe: egli come sopraffatto dalla stanchezza lasciò cadersi sopra una sedia.

Dopo queste strofe sacre il Manzoni non ne scrisse altre; egli sentì che non si poteva andare più in su, tutti i dogmi religiosi si riducono finalmente ad una sola parola: amate. Dopo aver cantato l'amore, dopo averlo probabilmente sentito nella sua maggior veemenza, e sotto le varie forme, con le quali nella vita si può amare, il Manzoni stava per espandere liberamente il suo genio giovanile gi

Per sua disgrazia, mentre sfuggiva da me, inciampò nei birri, che avevano un altro conticino da aggiustare con lui. Si figurino che costui teneva il sacco ai ladri; i suoi compari, caduti nelle mani della giustizia, hanno cantato, e l'amico ciliegia ha dovuto andarli a raggiungere. Vedano un po' con che razza di gente io m'ero imbarcato!

Gli altri risero; ma alla prima donna parve così stravagante quella supposta arroganza di suo marito, di affermarsi sicuro anche da un Dio, mentre forse ella sapeva che non aveva avuto sempre l'accortezza di guardarsi dagli uomini; che appena degnò il mio complimento d'un sorriso per far vedere che l'aveva capito. E mi domandò subito la spiegazione d'un altro verso, e dopo di lei il baritono, e dopo il baritono il tenore, e dopo il tenore la seconda donna, e via via, per un pezzo non feci che tradur cattivi versi italiani in pessima prosa spagnuola, con gran soddisfazione di quella buona gente che per la prima volta poteva dire di capire un poco quello che aveva tante volte cantato coll'aria di capire moltissimo. Quando ognuno ne seppe quanto voleva, la conversazione si ruppe; io stetti un po' col baritono che mi canterellò un'aria di zarzuela; poi mi attaccai a un corista, il quale mi disse che il tenore faceva all'amore colla prima donna; poi tirai in disparte il tenore che mi scoperse gli altarini della moglie del baritono; poi discorsi colla prima donna che disse roba da chiodi dell'intera compagnia; ma erano tutti amiconi, e incontrandosi in quell'andare e venire sulla coperta, gli uomini si azzeccavan dei pizzicotti, le donne si mandavan dei baci, gli uni e le altre si scambiavano sguardi e sorrisi che rivelavano intelligenze secrete; e chi solfeggiava di qui, e chi canterellava di l

Al ritmo della tua voce, il mio cuore si preparò lentamente a salpare verso porti esaltati di sole e verso sfolgoranti isole d'oro... Tu mi dicevi ingenuamente che mai nessuno avea così cantato alle porte del tuo cuore... che mai nessuno aveva pianto il suo sogno e il suo dolore profumandoti il seno di lagrime!...

Così tirossi innanzi fino all'evangelo, cantato dall'arcivescovo di Bari. Allora il papa si assise sopra ricco trono per dar cominciamento al baciamano; perocchè allora la mano solamente al papa si baciava non il piede, come per la prima volta vilmente praticò Lottario II, il 4 giugno 1133.

Vi stanno ancora nella memoria le serenate di Valadolid? I due versi che ho cantato poc'anzi ve ne fanno fede. Avevo sett'anni quando li composi per voi nel parco della defunta principessa Blanca vostra augustissima madre; e cinque anni avevate voi quando per la prima volta mi rispondeste cantando come questa sera. ; me ne rammento tanto, tanto.

Il mio manifesto tecnico combatteva l'ossessione dell'io che i poeti hanno descritto, cantato, analizzato e vomitato fino ad oggi. Per sbarazzarsi di questo io ossessionante, bisogna abbandonare l'abitudine di umanizzare la natura attribuendo passioni e preoccupazioni umane alle piante, alle acque, alle pietre e alle nuvole. Si deve esprimere invece l'infinitamente piccolo che ci circonda, l'impercettibile, l'invisibile, l'agitazione degli atomi, il movimento Browniano, tutte le ipotesi appassionate e tutti i dominii esplorati dell'ultra-microscopia. Mi spiego: non gi