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Aggiornato: 14 maggio 2025
Gli altri risero; ma alla prima donna parve così stravagante quella supposta arroganza di suo marito, di affermarsi sicuro anche da un Dio, mentre forse ella sapeva che non aveva avuto sempre l'accortezza di guardarsi dagli uomini; che appena degnò il mio complimento d'un sorriso per far vedere che l'aveva capito. E mi domandò subito la spiegazione d'un altro verso, e dopo di lei il baritono, e dopo il baritono il tenore, e dopo il tenore la seconda donna, e via via, per un pezzo non feci che tradur cattivi versi italiani in pessima prosa spagnuola, con gran soddisfazione di quella buona gente che per la prima volta poteva dire di capire un poco quello che aveva tante volte cantato coll'aria di capire moltissimo. Quando ognuno ne seppe quanto voleva, la conversazione si ruppe; io stetti un po' col baritono che mi canterellò un'aria di zarzuela; poi mi attaccai a un corista, il quale mi disse che il tenore faceva all'amore colla prima donna; poi tirai in disparte il tenore che mi scoperse gli altarini della moglie del baritono; poi discorsi colla prima donna che disse roba da chiodi dell'intera compagnia; ma erano tutti amiconi, e incontrandosi in quell'andare e venire sulla coperta, gli uomini si azzeccavan dei pizzicotti, le donne si mandavan dei baci, gli uni e le altre si scambiavano sguardi e sorrisi che rivelavano intelligenze secrete; e chi solfeggiava di qui, e chi canterellava di l
Per questo sentii poi dire da molti catalani: "Eh! tra la vostra lingua e la nostra c'è poca differenza!" Sfido io! Potrebbero anzi dire quello che mi disse con un tuono di benevola alterezza un corista castigliano, a bordo del bastimento che mi portava cinque mesi dopo a Marsiglia: La lingua italiana è il più bello dei dialetti che si sian formati dalla nostra.
Se mi guardo d'attorno, vedo il conte A... che mantiene una corista, il signor B... che si fa mantenere da un vecchio soprano di cartello, il barone C... che passa i giorni e le notti alla bisca e corre di galoppo verso la rovina, eccetera; tu li conosci, costoro ed altri, al par di me, e sai che hanno tutti moglie e figliuoli... eccoli i cattivi mariti! eccoli! ho anch'io il senso critico dell'uomo virtuoso.
Era un uomo sulla quarantina, meschinamente vestito, che parlava co' denti stretti e stropicciando di continuo le mani con un movimento convulsivo, come se facesse uno sforzo per trattenersi dal picchiare dei pugni. Mi disse che era lombardo, corista, arrivato il giorno innanzi a Granata con altri artisti di canto scritturati al teatro dell'Opera per la stagione d'estate.
Nel mentre che Attila ritorna verso la ribalta per cantare l'adagio dell'aria, Uldino va a levare una presa di tabacco dalla scatola di una corista che si mostra dalle quinte in abito da vergine romana, e frattanto da un'altra quinta sbuca la moglie del basso con un vasetto ed un cucchiale tra le mani.
Parola Del Giorno
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