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Ora, con quell'ordine dato a Cristina, Emma Lieti si era procurata una buona serata. Dopo aver pranzato nella gran sala da pranzo, adorna austeramente nello stile di Enrico II e a cui dava risalto un gran quadro d'animali di Rosa Bonheur, dopo aver preso il caffè, tutta sola, nel suo salottino personale dove una stoffa Pompadour alle pareti e sui mobili s'intonava così perfettamente con la sua bellezzina bionda e pallidetta, con la sua grazia un po' minuta, ella si levò e passò nel grande salone da ballo, bianco e oro, dove le laboriose e sapienti mani di Cristina avevano disposto tutti i vestiti di primavera e di estate dell'anno prima. Con quella preziosa cura che le assicurava il costante affetto dell'incostante Emma Lieti, Cristina vi aveva unito tutto, persino le scarpette da ballo estivo e da campagna, persino i costumi del bagno, persino il cappelletto delle escursioni in montagna. Ed entrando, per avere una impressione generale, Emma che era abbastanza miope, coi suoi occhi bigi e carezzevoli nel loro sguardo un po' vagante, non adoperò l'occhialino; ed ebbe un moto di piacevole stupore. Sette od otto candelabri accesi versavano la loro piena luce sui vestiti, sui mantelli, sui mille complementi della belt

Tu e Cardello, alla porta, col vassoio sul tavolino tra due candelabri. Un bel sorriso e Grazie. Le lire e le mezze lire pioveranno abbondanti, e anche qualche fogliolino da cinque lire. Vorrei vedere che il Sindaco e gli Assessori.... E i signori del Casino!.. Sono dugento biglietti! Donna Lia e Cardello si guardavano negli occhi.

Il candelabro a sette bracci, e la tavola dei pani di proposizione occupavano il posto identico a quello che tenevano nel Tabernacolo di Mosè, colla differenza che qui si avevano per ciascun lato cinque altri candelabri e cinque altre tavole parimenti d’oro, con sopravi gran numero di tazze, di molle, di pallette, di vasi e di varie altre suppellettili tutti d’oro massiccio.

Chi mai l'avrebbe occupata? Questa domanda, che mi rivolgevo mentalmente, la sentii ripetere più volte intorno a me. Sulla tavola quattro candelabri d'argento a tre branche cariche di candele steariche, che sgocciolavano sotto il vento delle finestre imitando la fiamma delle torcie, non accrescevano per nulla la luce al palcoscenico.

Intorno alla bara ardevano sei ceri sopra candelabri d'argento lavorati con artifizio mirabile. Un coro di preti, parati di pianete e di dalmatiche di damasco nero, aspettavano un morto per recitargli le ricche esequie. stette guari, che si fecero sentire passi misurati; e poco dopo, alzata la tenda della porta laterale, comparve una barella portata da due uomini e da due donne.

Poco piu` oltre, sette alberi d'oro falsava nel parere il lungo tratto del mezzo ch'era ancor tra noi e loro; ma quand'i' fui si` presso di lor fatto, che l'obietto comun, che 'l senso inganna, non perdea per distanza alcun suo atto, la virtu` ch'a ragion discorso ammanna, si` com'elli eran candelabri apprese, e ne le voci del cantare 'Osanna'.

Poco più oltre, sette alberi d’oro falsava nel parere il lungo tratto del mezzo ch’era ancor tra noi e loro; ma quand’ i’ fui presso di lor fatto, che l’obietto comun, che ’l senso inganna, non perdea per distanza alcun suo atto, la virtù ch’a ragion discorso ammanna, com’ elli eran candelabri apprese, e ne le voci del cantare ‘Osanna’.

La festa sontuosa, splendida, durò fino al mattino e le mille fiamme dei candelabri lottarono coi raggi del sole ch'entravano dalle finestre e che subito valsero a far fuggire le signore. Ma Armando non potè restare. Fu preso da una febbre ardente e dovette andarsene.

Il vento fa roteare i rami della palma come una fionda nera per scagliare la pietra tagliente della luna contro il cuore distratto del mare. Quando il vento tace, le agavi innalzano i loro candelabri d'oro, e la luna li accende. Quando il vento tace, il mio cuore non ha pace. Scorge ad un tratto Lanzirica, e getta un grido di paura. Ah! sei tu, Lanzirica! Ho il terrore dei serpenti. Non temere.

Abiuro, balbettò il capitano finalmente vinto. Si abbracciarono, visibilmente commossi, questi uomini, ai quali venne insegnato di odiarsi fin dalla culla, e obbedienti al comando del popolo si presentarono sul poggiuolo. I commensali dietro di loro coi candelabri accesi illuminavano la scena dei due nemici che si stringevano la mano. Era un quadro di Gherardo delle Notti.