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Questa intanto, nella sua prigione, risensando a poco a poco, s'era sollevata sul duro giaciglio; e come si trovò sola, disperata d'ogni soccorso, balzò in terra, e fuor di cominciò a girar per l'angusta cameretta, cercando intorno un'uscita.

E così ciarlando entrò in una cameretta assai pulitina, con una tavola presso al terrazzino, e sopra di essa v'erano (come Alice avea di gi

Credevo che fosse tornato nella sua cameretta, che gli piaceva tanto...

Sono entrato per l'androne, mentre i vostri sgattaiolavano dalla parte del giardino; ho atterrato l'uscio, e sono anche stato il primo a metter il naso in una certa cameretta, su d'un certo tavolino.... Proseguite! Dov'era un certo foglio di carta.... una specie di ruolino di compagnia. L'avevano dimenticato! disse Lorenzo con accento di dolore.

La sera, nella cameretta del terzo piano, la fanciulla pallida, disfatta, seduta al povero desco, non toccava cibo, ma colle labbra riarse e i tremiti della febbre, cercava ancora di confortare, di consolare il babbo. Il signor.... Kloss aveva promesso.... In quel punto arriva un signore con due guardie. La denuncia era stata fatta un'ora dopo la promessa del perdono.

Ho potuto fare una cosa orrenda. Stenterai a credermi. Tornato dal cimitero dove avevo assistito, senza piangere, quasi inebetito, al seppellimento della mia morta adorata, mi son chiuso nella cameretta accanto a quella in cui mia madre era spirata due giorni avanti.... ho ripreso il mio romanzo abbandonato da parecchie settimane, come se niente di terribile fosse accaduto nella mia vita.... ed ho scritto, ho scritto, notte e giorno per dieci giorni di sèguito, dormendo qualche ora seduto nella poltrona, con la testa su le braccia appoggiate al tavolino, sostentandomi con caffè e latte e pochi biscotti, domando così lo sconvolgimento fisico dell'organismo che pareva dovesse annientarmi l'intelletto. È stata, forse, azione istintiva, per proteggerlo, per salvarlo.... Una mostruosit

Discesi all'Hôtel Krass. Sapevo che Violet non era a Rüdesheim, ma pure la sola aspettazione della venuta sua, un presentimento di ore felici, una incertezza del dove, del come, del quando le avrei parlato, mi fecero battere il cuore appena messo piede a terra. Guardavo avidamente le case, il fiume, le colline di questo paese che doveva diventarmi familiare e caro quanto altro mai. All'Hôtel Krass mi diedero una cameretta piccina, presso la sala da pranzo. L'unica finestra guardava il giardinetto a pergolati dell'albergo, un piccolo dado di ombra, di verde e di rose; di l

Orsú, non farò mai cotesta cosa. Rugger, don Guottibuossi e Bradamante sopra tre scranne in una cameretta consiglian come quella stravagante si potesse cacciar nella celletta, perché il farla pigliar da un arrogante, da tre, da quattro, e farla annodar stretta e portarla in convento, non va bene, ché farebbe una scena delle scene. Dicea Rugger: Io mi sento che scoppio.

Vedevo come in sogno lo zio canonico che andava a dir messa, il gatto di casa che miagolava fregandosi alle sottane di Veronica, mentre essa apparecchiava la colazione, entravo nella mia cameretta deserta, aprivo il balcone, e stavo aspettando che la contessa Savina comparisse alla finestra dirimpetto, per pagare il suo debito, restituendomi il bacio.

Nello schiudersi delle palpebre gli occhi di Marta, per abitudine, cercarono la nota cameretta; ma prima ancora che le pareti, i mobili e l'ampio letto la facessero avvertita del cambiamento, il cuore le sussultò. Ella era sposa. Guardò subito suo marito.