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Aggiornato: 24 giugno 2025


L'occhio del Casalbara seguì la moglie fisso, sbarrato.... le vene delle tempie gli pulsavano più turgide, violette, e la parola inarticolata, strozzata, il rantolo era più affannoso, più forte. Nora si presentò al Kloss diritta, sicura, ringraziandolo con un mesto sorriso, mentre si asciugava gli occhi, mentre si accomodava la massa dei capelli che le cadevano da tutte le parti.

Allora c'erano rischi tremendi a parlare di politica, foss'anche col più intimo degli amici. Taluni che troppo osavano, cadevano in sospetto di spie. Le Prigioni di Silvio Pellico, erano ritenute un libro ultrarivoluzionario. Qualcheduno, tremando, osava declamare le liriche concitate del Berchet, in circolo ristretto di conoscenti. Tali ardimenti cominciavano verso l'anno 1842.

Con labbra convulse, amaramente e disperatamente, egli chiamava: Bianca! Bianca! Bianca!... e baciava le sue lettere su cui le lacrime cadevano, grosse e roventi. Ora l'imagine di lei non si stampava più sul ritratto di sua moglie, e lo sguardo di costei tornava a fissarsi sereno come prima sul suo. Che cosa voleva? Che cosa pretendeva?

Una ciliegia tirava l'altra, perchè la tasca di nostro Signore era bucata, e le ciliegie cadevano sempre, senza che egli avesse aria di addarsene. Quando non vi furono più ciliegie, erano giunti al loro destino: Pietro non pativa più la sete, e sebbene non ardisse parlare, ringraziava in cuor suo la previdenza del Maestro.

Ma era di una pallidezza cadaverica, i suoi occhi brillavano nelle orbite affossate, i capelli le cadevano in disordine sulle spalle. Passò il giorno chiusa in camera. Suo marito si era allontanato dalla villa col suo domestico.

Tutto finiva sempre nella stessa delusione per lei; nuove umiliazioni le cadevano sopra, qualche parola la feriva, mentre a testa bassa ella non pensava che al momento di tornare a casa per gittarsi sul letto fingendo di dormire.

E Roberto singhiozzava come un fanciullo. Avrebbe destato commozione in chiunque veder piangere in tal modo quell'uomo forte, prestante, altero. Enrica stropicciava le foglie rosee, che cadevano da' fiori di un albero sul suo abito bianco. Essa le distruggeva indifferente, come distruggeva le rosee illusioni di Roberto.

Anna e Gaspare uscirono. Nevicava tranquillamente: il vento aveva smesso e i fiocchi cadevano larghi, lenti, con una specie di silenzio solenne. La finestra della camera di Gina era aperta non ostante l'ora e la stagione, e l'infelice stava l

Poi raccolse l’acqua nel concavo della palma, con un’attitudine di grazia, e sorseggiò. Le gocciole le cadevano di tra le dita, e le imperlavano la veste. Quando fu dissetata, con tutt’e due le palme raccolse altr’acqua, e l’offerse al compagno lusinghevolmente:

L’Ummálido, seduto, si mise a bagnare la mano, a poco a poco. Come il sangue e i grumi cadevano, il guasto appariva maggiore. L’Ummálido pensò:

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