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Aggiornato: 4 giugno 2025


Alzatosi di scatto, il giovane cominciò a passeggiar per la biblioteca intorno alla tavola rettangolare, a capo basso, con le mani nelle tasche dei calzoni. Poi subitamente proruppe: Com'è bella! Com'è ancora lei, fresca, giovane, pura!... Ho capito! pensò il Salapolli. Si tratta della sorella! E borbottò tra i denti: Povero signor Barbano!

Traversò il cortile, ma il coraggio le venne meno nell'aprir la biblioteca; forse l'oscurit

Il principe, nella biblioteca, avea bisogno di tutte le sue forze per dominarsi; ma volea sostenere quello strazio, che lo ambasciava, sino all'estremo: non c'era per lui altro mezzo di saper intera la verit

Il principe pian piano si alzò: uscì dalla biblioteca per la porticina laterale; e, di a pochi istanti, entrò anch'egli nella sala di lettura dal corridoio. Subito il duca della Pandura lo salutò con molta espansione. Il principe di Latania si alzò, gli andò incontro, gli strinse tutte e due le mani, gli sorrise, lo chiamò con tutti i vezzeggiativi.

Maud scoppiò di un tratto in una esplosione di lagrime, e fuggì al suo appartamento. Alessandro restò a piè del verone, come una statua. La sua immaginazione batteva i campi a ragione di cento mila leghe al minuto. Una mano si poggiò sul suo braccio. Il principe rimesso dell'accesso si era trascinato al balcone della biblioteca per rianimarsi al soffio di una giornata di maggio.

Diavolo, ecco qua un libro che non conosco quantunque non faccia per dire ma di libri me n'intenda un pochino; si figuri che l'illustrissimo signor conte ne possiede d'ogni sorta e in foglio e legati e grandi e piccoli, ha una biblioteca ricchissima e sono io che gliela tengo in assetto. Dunque vede bene signorina che ho il diritto di esserne perito in materia di volumi! Eppure le confesso, quel suo libro, quel... come ha detto?... Carrozziere del Petrarca non mi è mai capitato sotto il naso. Sar

E poi, signor mio, ogni acqua che scorre, all'occhio dell'agricoltore, sembra far galleggiare i sacchetti d'oro; ogni prato ti pare una mappa; ogni casa è segnata a cifre, a cifrone. Se tu vedessi i fieni ammontati nelle cascine, il latte che trabocca, spumando, dalle brente, e i formaggi che stanno, come in biblioteca, negli stanzoni a corridoi! Se tu vedessi!

IX, p. 57, si mostra ancora dubbioso sull'appartenenza dell'opuscolo all'Armaroli. Biblioteca Oliveriana di Pesaro, Carte mss. di F. Cassi.

E la domenica in Duomo? Sempre, sempre passeggiavo sotto le arcate ricordandomi le espressioni della mia lettera, le espressioni della sua: e pensando che avrei studiato, e che avrei fatto.... In questi giorni studio in Biblioteca: e ogni sera, su nel mio studio, guardo le teste da morto e poi guardo il suo ritratto. L'ho veduta ieri dopo pranzo alle 7 1/2. Tre volte l'ho veduta.

Questa luminosa conclusione fece che il padre Prospero, scambio di tirare innanzi verso il giardino, dèsse una pronta voltata e ritornasse in biblioteca. Come? Che vuol dir ciò? Perchè non siete andato? chiesero, l'uno dopo l'altro, i suoi compagni importuni.

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