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Aggiornato: 26 maggio 2025
Il rovescio dei coperchi delle botole, le secchie, i barili, le antenne, le assicelle, tutto è tinto di rosso, strisciato di bianco o di azzurro. Il casotto dove stan le famiglie dei marinai è anch'esso colorito come un chiosco chinese, e ha i suoi vetri limpidissimi e le sue tendine bianche ricamate e legate con nastri color di rosa.
Ma il privilegio più curioso della cattedrale di Siviglia è la così detta danza de los seises, che ha luogo ogni sera, sull'imbrunire, per otto giorni consecutivi, dopo la festa del Corpus Domini. Poichè fui a Siviglia in quei giorni, l'andai a vedere, e mi parve cosa degna di esser descritta. Da quanto me n'era stato detto prima, mi pareva che la dovesse essere una pagliacciata scandalosa, ed entrai nella chiesa coll'animo preparato a un sentimento di sdegno per la profanazione del luogo sacro. La chiesa era buia; la sola cappella maggiore illuminata; una folla di donne ginocchioni ingombrava lo spazio fra la cappella e il coro. Alcuni preti stavan seduti a destra e sinistra dell'altare; davanti alla gradinata era disteso un ampio tappeto; due file di ragazzi dagli otto ai dodici anni, vestiti da cavalieri spagnuoli del medio evo, con cappello piumato e calze bianche, eran schierati gli uni di fronte agli altri, in faccia all'altare. A un cenno dato da un sacerdote, una soave musica di violini ruppe il silenzio profondo della chiesa, e le due schiere di ragazzi si mossero con un passo di contraddanza, e cominciarono a dividersi, a intrecciarsi, a sciogliersi, a riannodarsi, con mille graziosissimi giri; e poi proruppero tutti insieme in un canto armonioso e gentile, che echeggiò nell'oscurit
Il tuo bel giovinetto Aldo partìa Per la terra dei mali un dì d'aprile, Mentre di rose rubiconde e bianche Fiorìa tutto il giardin: e ancor fiorisce Maggio che lui gi
Luceva in Essa quell’ardor di bene che sommove le pietre e tutti i cuori trascina e spezza tutte le catene: e mentre Ella, di fiori una regale copia spargendo con le bianche mani, assurgeva al suo culmine mortale, mentre un suo riso semplice e gagliardo a noi volgeva, a un tratto sparve.
«Sarete contento? Mi bacerete con gratitudine le bianche mani abbandonate? Saremo semplici, e assurdi, e felici? bisogner
Le cose bianche in quella luce mite assumevano una straordinaria bianchezza, una candidezza di neve. Una vacca di lontano, la camicia d'un agricoltore, un telo spaso, le mura d'una cascina risplendevano come in un plenilunio. Sei triste mi disse Federico dolcemente. Sì, amico mio: molto triste. Dispero. Seguì ancora un lungo silenzio. Dalle fratte stormi d'uccelli si levavano frullando.
Gli occhi vitrei, immobili, le braccia penzoloni; le labbra bianche; sembrava più morta che viva. Alcune parole pronunziate in un gruppo di persone che non si erano accorte della sua presenza, l'avevano avvertita della calunnia, ed essa ne aveva ricevuto un colpo tremendo. Che hai? che hai? domandava l'abate, tutto premuroso, senza ricevere alcuna risposta.
Chi su lei pianse la coprì di rose bianche, e i capelli in fronte le compose, poi la lasciò nel gran silenzio sola. Gi
Roma presa! urlarono quei giovani. Ah... E il vecchio prete non potè rispondere altro. Le campane suonavano a distesa come impazzite dalla gioia, tutte le finestre si schiudevano, la gente si affacciava interrogando, ed era sempre quella risposta che saliva di tono mutando voce ed accento, ripercuotendosi su tutte le coscienze, cangiandosi in grido, scoppiando in urrah, affermandosi violentemente quasi fosse troppo grande per essere creduta, e tutti si guardavano in faccia commossi da una gioia che non trovava parole, perchè non abbastanza limpida negli spiriti. Qualche grande cosa era crollata, qualche grande cosa incominciava. Le donne sbigottite dal rumore si mostravano appena alle finestre, più bianche nella maggiore ampiezza dei corsetti, e ascoltavano non sapendo quasi nulla, indifferenti alla enormit
La signora Emma e Filippo entrarono in quella saletta dal pavimento a piastrelle bianche e rosse, dove il conte e la fanciulla avevano concertata la fuga; Filippo notò subito, sopra una mensoletta di legno, una figurina di biscuit, che abitualmente era sulla tavola, e che un giorno la ragazza andava girando e rigirando, mentre l'amico le susurrava all'orecchio parole ardenti d'amore e speranze di giorni felici.
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