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La monarchia di luglio aveva fatto cadere pietosamente il principio del non intervento annunziato con tanta pompa, e altrettanto sbagliava Guizot nel pensarsi di rappresentare in Oriente il difensore della politica conservatrice. Quando il conflitto delle Chiese a Colonia svelò il profondo dissidio d'interessi tra l'Austria e la Prussia, la sollecitudine più grave di Metternich era che la Prussia non avesse a collegarsi col liberalismo e con la corte di Parigi; onde egli si affrettò a preoccupare le Tuileries del protestantismo combattente del gabinetto di Berlino. Anche in questi ultimi anni reazionari di Luigi Filippo, il cancelliere tornò all'opinione espressa altra volta all'ambasciatore von Canitz: «quel governo non può essere affatto forte, quando gli tocca di combattere la rivoluzione: esso non può collocarsi sulla stessa linea dove ci troviamo noi; ciò sarebbe contro natura». Che il re borghese, con tutta la sua officiosit

Erano perciò andati a Parigi, ma proseguendo assai presto per Madrid, per Lisbona, per Londra; erano stati a Brusselle, a Monaco, a Vienna, a Berlino, ma spingendosi tosto a Stoccolma, a Pietroburgo, a Mosca. La Grecia, divina nelle sue memorie, vero balsamo a tutti i mali dell'anima, aveva poi la miglior parte del tempo loro.

Allora rammentandomi di certe stampe che mi avevi fatto comprare a Berlino per la tua raccolta, appena solo con lei mi do per raccoglitore, un raccoglitore misterioso e geloso, locchè serviva a giustificare il mio prudente riserbo. Sono persuaso che essa non se ne intende meglio di me, ma me ne intendo così poco che meno ne discorro più ci guadagno.

Francamente, è un pantheon davanti a cui impallidisce anche la kaiseriana superaccademia di Berlino. Si conceda pure ai manualetti e ai manualoni tedeschi che tutti questi umanisti i quali però scrivevano il latino in guisa da rivaleggiare con Cicerone e con Orazio, mentre parecchi accademici di Berlino lo scrivono come sguatteri non intendessero affatto il «contenuto» degli scrittori di Roma: si conceda che non intendessero lo spirito la forma dei poeti greci, sebbene vorrei vedere quanti dei filologi «scientifici» sarebbero capaci di scrivere versi greci come quelli di Angelo Poliziano, con quell'onda musicale, con quella nitidezza cristallina, con quella intensit

Sicuro che c'è del marcio! sciamano in coro i circostanti. Qui sotto c'è qualche imbroglio, qualche brutto intrigo dei signori anziani... E aggiungete pure del Gran Proposto!... Quando si pensa che Parigi, Berlino, Lucerna, Varsavia, infine le principali citt

Francesco Soave era nato in Lugano nel giugno dell'anno 1743; avea fatto i suoi primi studii a Milano, quindi a Pavia, finalmente a Roma nel Collegio Clementino. Soppressa la Compagnia di Gesù, della quale faceva parte, andò nel 1767 ad insegnare poesia a Parma; fu allora che pubblicò la sua Grammatica ragionata della lingua italiana. Non è inutile avvertire che il primo impulso agli studii di lingua, che poi l'occuparono tanto, può esser venuto al Manzoni dai primi insegnamenti del Soave. Avendo, dice un biografo del Soave, la Reale Accademia di Berlino proposto il quesito: "Se gli uomini abbandonati alle loro facolt

E lavorarono bene. In poco d'ora, in tutti i paesi civili, Francia, Inghilterra, Russia, America, Grecia, e specialmente in Italia, la bruna Mignon sempre sospirata dal sentimentale scimmione teutonico, sorsero, come per incanto, tante e tante torricelle di celluloide, immediatamente collegate con mille fili al gran torrione centrale di Berlino.

Buenos Aires occupa più di diciottomila ettari, ossia supera Parigi di settimila e Berlino di seimila e trecento ettari. Ha edifici grandiosi, grandi boulevards, parchi, ha centoquaranta chilometri di pavimentazione in legno, un porto che è unico nel suo genere, un impianto d'acqua potabile che è fra i primi del mondo, dei servizî pubblici straordinarî. L'esistenza di questa citt

Tale opinione ci fu poco dopo convalidata; il nostro compagno di viaggio cominciò a parlarci delle sue conquiste, dei cavalli che aveva lasciato a Vienna e degli illustri parenti che aveva lasciato a Berlino, e terminò mostrandoci il ritratto della sua maitresse, una bella bionda che non in fotografia, ma in carne ed ossa avremmo desiderato avere davanti. Durante tutta la campagna non vidi più questo Pollacco; probabilmente come tanti altri avventurieri avendo veduta la malaparata sar

Vittorio Emanuele III, con titolo di Re, rappresenta il capo del dipartimento Italia, sebbene i proposti dei singoli comuni sieno affatto indipendenti da lui. Le assemblee parziali del dipartimento, per l'Italia, si tengono a Napoli nell'ultimo giorno di ciascun mese. I congressi generali si adunano a Berlino due volte all'anno, alla fine di ciascun semestre.