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Aggiornato: 17 luglio 2025
Poi fu Berlino che telegrafò perchè venisse «das Wunderkind»; e la piccina miracolosa andò a Berlino e suonò del Bach e del Beethoven nella consacrata «Saal der Philharmonie». Due vecchi alti e canuti vennero alla fine del concerto a vederla nella sala degli artisti; e solennemente le baciarono la fronte innocente ed ispirata, invocando su lei la benedizione del cielo.
Herr Philologus, sebbene lautamente stipendiato, sebbene dichiarato, in Germania, e massime in Italia, vir summus, sebbene pezzo grosso dell'accademia di Berlino, ha cominciato a sentire, cosí a fiuto, che codesta sua produzione «severamente scientifica» è un po' roba da ufficiale di scrittura.
Anche a Vienna, disse Fräulein. Anche a Parigi, soggiunse timidamente Nancy. Appunto perciò lo diciamo anche noi, disse il giovane Commendatore, passandosi la mano fine sul mento sbarbato. Dunque, che cosa ci suonerai? Bada che qui non siamo a Berlino. Qui fingiamo tutti di adorare il classico; e poi, quando lo sentiamo, diciamo: «Com'è bello!» E ce ne andiamo prima della fine, e non torniamo più.
Nel 17 maggio 1850 il Giornale dei Dibattimenti, dopo avere narrato che una larva bianca compariva alla casa degli Hohenzollen quando stava per succedere a qualche membro di cotesta famiglia alcuna sventura, assicurava correre voce, che nella notte del 10 aprile 1850 la dama bianca era comparsa nel castello di Berlino.
Da Parigi era stato più volte a Bruxelles, dove suo padre contava i migliori amici, scelti, come ovunque, tra i più famosi scapestrati del regno; era stato più volte a Berlino e a Vienna con sua madre, per consenso del conte Fabiano.
Nuove passioni e nuovi drammi pullularono tra quell'affoltata di gente, e la Piazza San Marco divenne in certe serate un prodigioso salotto pel quale s'aggiravano le eleganti di New-York e di Parigi, di Londra e di Vienna, di Berlino e di Pietroburgo, lasciando sui loro passi un solco di profumi esotici.
Tutti i popoli, che piú o meno hanno lettere, hanno poesia. Ma non tutti i popoli posseggono un linguaggio poetico separato dal linguaggio prosaico. I termini convenzionali per l'espressione del bello non sono da per tutto i medesimi. E quella spiegazione armoniosa di un concetto poetico, che sará sublime a Londra od a Berlino, riescirá non di rado ridicola se ricantata in Toscana.
I latini entrarono in Berlino la mattina del 10 gennaio 1925, e occuparono la citt
Chi parlava di andare a Parigi, chi di riprendere Metz, chi di schizzare diritti diritti a Berlino... ... Oh degli eventi umani Antiveder bugiardo! Spalancando la porta con una pedata, entra in camera Ghino Polese con un viso da far rizzare i bordoni all'uomo più apatista del mondo. Che è? Gli si grida tutti a una voce.
Ma è soprattutto fra le donne pubbliche, che le tribadi abbondano; so da fonte sicura che il 25 % delle prostitute di Berlino hanno relazioni sessuali con altre donne.»
Parola Del Giorno
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