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Aggiornato: 27 giugno 2025
E a proposito di plebei, che cosa era quella sua amante? La chiamava Loredana, lui, per rialzarla; ma veniva dal basso, era uno scialletto, nè più nè meno che un'infilatrice di perle a Castello; pensate che educazione poteva avere e che linguaggio; ma faceva ogni giorno un bagno nel latte. È per questo che la dicevano tanto caritatevole; distribuiva ai poveri il latte che le era servito pel bagno. Quanto alla bellezza, poi, a Venezia se ne potevan trovare mille, diecimila più belle; bastava guardarsi intorno, e giusto a Castello e a Cannaregio v'eran certi musetti, si vedevan certi occhi e certe capigliature; la Resi, per esempio, e la Nana, e quell'altra, quella bionda, la M
A Castellammare ho preso il bagno, ho nuotato, ho ballato moltissimo; a Sorrento ho passeggiato, a piedi, a cavallo, in carrozza; ho letto molto, ho fatto molta musica, ho contemplato molti tramonti e molte notti stellate; ho ballato ancora... E qui? Qui? Le solite cose. Nulla di nuovo, carissima creatura? Nulla di nuovo, Giovannina mia.
E tutti i giorni Emilia tornava, dal bagno alla villetta, ove l'attendevano Roberta e le piccole cose le quali aiutano a precipitar le ore: un libro, una lettera, un discorso con Roberta appena convalescente, una passeggiata per le camere ombrose.
Tigri ne ha raccolti 425, e fra di essi si trovano dei veri gioielli poetici. In molti ritorna l'espressione m'affaccio alla finestra, come in questo, un po' lezioso: M'affaccio alla finestra e vedo notte; Con le lagrime mie bagno le lastre; O fonte di bellezze, buona notte!
Lacamè si fa servire al bagno da uno schiavo di cui il sesso è decentemente nascosto da una cintura di cuoio nero, mentre giovani e vecchi si bagnavano nudi con essa; perciò Marziale si vede autorizzato a chiederle: «Ma che, forse il tuo schiavo è l’unico che sia veramente uomo in fra tanti?».
Il cocchiere, il quale probabilmente adottò la medesima precauzione del sindaco, avvedutosi soltanto della risata del sergente, ne lo redarguì con la seguente intemerata: Il signorino ha torto di ridere al padre Pasquale: egli è un sant'uomo; ha patito dieci anni in catene al bagno di Nisida, per la causa del popolo.
Un raggio brillante di luna, che si sprigionava da due nuvole, bagnò il sembiante del principe. Maud rinculò spaventata. Quel sembiante sì nobile testè, quei lineamenti sì belli, erano accartocciati da un'orrida convulsione. Le labbra spandevano una schiuma livida e sanguinolenta. Gli occhi rotavano ferocemente nelle orbite.
Un freddo sudore mi bagnò la fronte, e non ebbi forza di muovere un passo. Clelia si era scossa, aveva levato lentamente un braccio di sotto le lenzuola, e riaprendo gli occhi li girava all'intorno. Mi trascinai daccanto ad essa. Che hai? mi disse Clelia. Voi qui! soggiunse con voce quasi spenta, vedendo la contessa quale piacere!... Poi tacque e non disse altro. Ella muore! esclamai.
XXVII, p. 164 e 170-71; anni 1778 e 1781. Le notizie della vita miseranda alla quale i captivi andavano assoggettati erano commoventi. «Spogliati e lasciati in camicia e con un bastone sugli occhi», essi venivano trascinati schiavi al bagno; poco e muffito pane, il nutrimento: scarsa e malsana l’acqua, pesanti i ceppi ai piedi.
Anna, a pena sentì su la lingua l’ostia eucaristica, smarrì la vista per un’improvvisa onda di gaudio che le irrigò i capelli con la dolcezza d’un bagno tiepido e odoroso. Dietro di lei un sussurro correva nella moltitudine; allato, altre verginelle prendevano il sacramento e chinavano la faccia su ’l gradino, in gran compunzione.
Parola Del Giorno
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