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Aggiornato: 26 giugno 2025


Pareva che la povera donna sorgesse dal sepolcro, tanto era pallida e magra, e che ritornando fra suoi diletti, rivedesse con piacere i cari volti del figlio, dei nipoti, dell’amico, e quelle pareti che le raccontavano una lunga storia di ansie e di dolori, di affanni, di lagrime, temperate appena da qualche raggio fuggitivo di gioia, da qualche bel giorno sereno fra le burrasche della vita.

Centocinquemila lire erano bene spese, al patto di afere in te le man la liquitazione della Cisalpina. Un affar d'oro! Tuttavia, gli affari davano al Kloss le ansie, le inquietudini dell'artista che cerca la perfezione nell'opera propria. Centocinquemila lire erano bene spese!... Ma poterle risparmiare sarebbe stato mei anca ! E pensava.... pensava.... arricciandosi i baffi, sogghignando.

E, con amarezza, premette alle strofe del Ritorno notturno: Fra la lotta politica e l'arte, viene l'ora in cui pur troppo bisogna scegliere, ossia scegliere fra gli aspri doveri contratti nella vita e i godimenti della fantasia. Forse avrebbe detto meglio e più chiaramente: o le ansie tormentose della forma. Ma egli queste ansie le conosceva poco.

L'orgoglio, le gioie, le ansie della maternit

Ed Evelina, come la sola maritata, in segno di considerazione e di rispetto era sempre tenuta in mezzo dalle altre due. Il sogno di Evelina era raggiunto! Essa aveva ormai la sua casetta tranquilla, ordinata, il pranzo e la colazione sempre sicuri e sempre a quell'ora, senza le ansie del lavoro, senza il tormento dei debiti.

Quando ho pensato di farlo, rispose Gian Luigi, sedendosi presso la finestra, non era più giusto.... L'amore, cominciato da uno scherzo, era diventato tragico, mi dava troppi dolori e troppe ansie per poterne discorrere come di un'avventura qualunque. Inoltre, io sapeva quel che tu andavi meditando.... Cioè? domandai con un presentimento.

Quell'inverno mi fuggì rapidamente; meno qualche ora di scuola e di passeggio, io viveva in casa, ritirato nella mia cameretta, ma col cervello sempre in viaggio. Una finestra e dei libri mi davano maggiori occupazioni, gioie, ansie, affanni, peripezie che non ne provassero i viaggiatori più arditi che investigavano le sorgenti del Nilo o l'interno dell'Africa.

Ora non le resta altro che entrare in casa. Così disse allegramente la fattora, una sposina anche lei, ma che aveva preceduto Marta nel riempire una piccola culla di vimini, intorno alla quale si affaccendava con grandi ansie. Marta conosceva appena la fattora; per solito incontrava Alberto sull'aia, gli prendeva il braccio e non guardava altro.

Arrivato a casa, mi scinsi la sciabola: non guardai nemmeno una vecchia bottiglia che ci aveva apprestato la padrona di casa, meditai molto, riandai tutti i più piccoli episodii della strage a cui avevo assistito, poi cominciai ad appisolarmi e un benefico sonno mi tolse alle ansie, alle dolorose. ricordanze, alle considerazioni più o meno filosofiche.

Nel teatro era peggio: fissava sempre il suo sguardo sul secondo palco di prima fila, quasi attendesse a vederla ricomparire, irritandosi contro gli altri che venivano ad occuparlo; se veniva al buco del sipario, si ricordava di lei; se donna Carmela gli parlava, si ricordava di lei; se recitava la commedia della prima sera, gli pareva di soffrire le stesse ansie e la medesima disillusione di allora.

Parola Del Giorno

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