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Aggiornato: 19 maggio 2025


Qui la vegetazione è libera, le piante crescono invadendo il regno dell'aria coi robusti polloni e penetrando la terra con le grosse radici: i rami si dividono, si moltiplicano, s'intrecciano allegramente. Le fronde salgono, scendono, fanno capolino dappertutto; sono brune in cima, pallide al basso, e presentano tutte le più delicate tinte del verde, da quello opalino, trasparente, aereo, sino al vigoroso e forte che quasi sembra nero. Il sole manda negli interstizi certi raggi sottili sottili che paiono capelli biondi luminosi, getta in terra tanti cerchietti lucidi che sono la sua piccola e ridente immagine; la luce è buona, la luce è soave nel bosco. Malgrado la stagione avanzata spuntano ancora gli anemoni, protetti dalla frescura, e le lucertoline brillanti schizzano tra le alte erbe i sentieri non sembrano tracciati, vi sono labirinti, crocicchi, salite, discese; ogni tanto un vano azzurro che si allarga, si allarga: è la pianura inondata di luce; è scomparsa, ecco il bosco un'altra volta. Il bosco sorride, parla, canta: si odono dintorno lievi sospiri di benessere, voci indistinte e vaghe, confusi mormorii che sembrano parole di gioia balbettate da labbra infantili. Giungono odori forti e sani, leggermente aspri: sono i profumi energici di quegli alberi vigorosi, è lo scoppio della loro gioventù, è il succhio impetuoso di vita che sale in essi e rompe la corteccia. Calma meravigliosa in tanta vitalit

Finita la raccolta, Luise ne fece imbarcare, ciascuno con un fascio di margherite, garofani chinesi e anemoni, nel rozzo canotto di un pescatore che ci portò all'altra riva dell'Altmühl. Ella m'indicò dal fiume la casa che il professor Topler stava preparando per la sposa e mi disse che miss Yves vi era gi

I crisantemi e gli anemoni fiorivano sulle rive del fiume Ladone che scorreva ai miei piedi. Gli uccelletti dolcemente gorgheggiavano salutando il giorno morente. Ed io, sdraiato com'era, teneva fisso lo sguardo su quelle amene rive, e mi pareva d'udire il canto delle ninfe che danzavano al suono del flauto del Dio Pane.

Sono i baci che sbocciano dal pianto Come anèmoni tristi in mezzo a l’erba; Baci che sanno il torbido mistero Aleggiante sul capo ai moribondi, Baci che sanno i palpiti fecondi De gl’istanti di lotta e di pensiero; Del precipizio la vertigin muta, Del sacrificio l’agonia sublime, Il desìo degli abissi e de le cime, La dolcezza del cor che non si muta.

Vorrei sapere perchè questi anemoni mezzo fradici per le pioggie, ai quali non ho mai badato in vita mia, adesso mi sembrano così belli e così attraenti... Che colori vivaci, che forma semplice e graziosa! Facciamone un mazzolino.

Una bella glicine s'arrampicava sulla facciata e passando sotto i balconi del primo piano profumava l'appartamento col soave odore esalato da' suoi grappoli violetti. I peri del Giappone erano coperti di fiori rossi, le spiree e i citisi di fiori bianchi e gialli. Gli anemoni, i mughetti, le primule schiudevano i loro bottoncini ai tepori primaverili.

Parola Del Giorno

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