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Giovanni impallidiva e taceva. Quel pallore, la rincorava. Se non ti amassi più, di'? Mi rassegnerei malinconicamente. Sono stato un grande sventurato, sempre. Ti rassegneresti? e fremeva, ella. Mi rassegnerei. Mi riesce impossibile di non amarti, Giovanni! ella esclamava. Se tu volessi, ti sarebbe facile. Credimi, non ti ho meritata prima: non ti merito adesso. Era destino!

Tu stesso, per un tuo disordinato appetito, per un vano desiderio ed ostinata perfidia, mi hai sempre infastidita. Sarei veramente crudele, se mi ti fossi mostrata al principio pietosa e poi divenuta ingrata, se avessi promesso amarti e poi ritirata mi fussi...». O cuor di marmo, o anima di bronzo, o petto di diamante! deh, perché non vo a precipitarmi? LARDONE. Veramente una turca, una cagna.

Ecco l'irreparabile!... Ora tu non mi guardi più con gli occhi di ieri, pieni di fede! Ah! se potessi abolire ciò che fu! Tu meritavi tutto, tutto l'amore! Ed io non ho saputo amarti. Lungo silenzio. Non ho saputo! Perdonami. Si getta a terra, scioglie la benda dal piede di Kabango e incolla la bocca sulla piaga avidamente. cercando di svincolare la sua gamba dalle braccia di Mabima. No! No!

BALIA. Ella lasciará piú tosto la vita che di amarti; e ancorché l'uccidessi, pur dopo morta lo spirito e l'ombra sua seguiteranno te, quando neanco dopo morte può star l'uno spirito dall'altro diviso. CINTIA. Balia, non è tutt'oro quello che luce: s'ella sapesse chi sono e ..., basta.

Quel giorno tu mi affascinasti, quel giorno tu avvelenasti il mio sangue, mi straziasti il cuore. Ho provato torture indicibili, gelosie tremende, a segno che io mi domando come possa ancora amarti invece di esecrarti. Mi sembra di essere pazzo, ma un pazzo furioso che vive solamente per te!... Mi hai udito, o Fathma? Ti ho udito, rispose l'almea cupamente. E dunque?...

Ma hor ch'io son sanza alma e sanza voce Per troppo amarti, ah despietato sasso I' potrei ben cantar lento e veloce Ch'io facesse a nessun mover un passo Perho che tanto il mesto dir mio noce Che ognun che l'ode d'ogni gaudio è casso E s'io facea col canto un morto, vivo Ognun che me ode, hor so' de vita privo

LIMA. Rotto il campo, venni in Napoli; per sovraumana diligenza che vi oprassi, potei mai averne contezza di lui che, per esser dottore e ricco, era in Napoli riconosciutissimo. GIACOMINO. O vita mia, se ti ho amata figlia d'un maestro di scola, quanto or debbo amarti figlia d'un gentiluomo! E veramente i costumi non m'hanno ingannato, che di gran lunga avanzano ogni nobiltade.

Piansi, e tacqui; e non lordo di quel sangue crederlo finsi: invano. Ognor spiacergli, era il destin mio crudo. SENECA Amarti mai potea Neron, s'empia e crudel non eri? Ma pur, ti acqueta alquanto. Ecco novello giá sorge il . Tosto che udrá la plebe del tuo ritorno, e rivederti, e prove darti vorrá dell'amar suo.

Non posso amarti, o vetta ove risplende fredda la neve ne’ silenzî immoti, ed il ghiaccio crist

«E tuttavia ogni volta che scrivevo a Massimo o ricevevo lettera da lui, mi sentivo umiliata della mia colpa, ne avevo rimorso, stavo a disagio tra il babbo e Gualfardo; e cento volte fui sul punto di aprire l'animo mio al mio bel maestro, e di dirgli lealmente: «o fa ch'io possa amarti, o rendimi la mia libert