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Aggiornato: 5 giugno 2025


volsimi a la sinistra col respitto col quale il fantolin corre a la mamma quando ha paura o quando elli e` afflitto, per dicere a Virgilio: 'Men che dramma di sangue m'e` rimaso che non tremi: conosco i segni de l'antica fiamma'. Ma Virgilio n'avea lasciati scemi di se', Virgilio dolcissimo patre, Virgilio a cui per mia salute die'mi;

68 Mentre costei conforta il Saracino, ecco col corno e con la tasca al fianco, galoppando venir sopra un ronzino un messagger che parea afflitto e stanco; che come a Sacripante fu vicino, gli domandò se con un scudo bianco e con un bianco pennoncello in testa vide un guerrier passar per la foresta.

Noi d'Ugo abbiamo un giudice pietoso, E tu sei quello, onniveggente Iddio: Non un de' suoi sospir ti fu nascoso; Anzi a te ogni sua giusta opra salìo. Che festi d'un mortal generoso? Dimmi se il perdonavi e a te s'unìo! Ah, se ancor di sue piaghe afflitto langue, Appien le asterga, o buon Gesù, il tuo sangue! Mio fratello primogenito. Non obliviscaris amici tui in animo tuo.

Pieno di pensieri, per la famiglia, dal cui desco s'era levato poc'anzi, il frate lasciò correre la mente ai parchi desinari fatti dagli Apostoli in casa d'amici, dove capitavano a consolare qualche afflitto od a soccorrerlo di loro consigli. Quasi quasi osava somigliare stesso ad uno di quelli; e di certo si tenne d'aver fatto in quel giorno molto bene il debito suo.

Vi era in queste parole un accento così carezzevole e così afflitto, che mi ritornarono in folla alla mente le dolci memorie dei nostri giorni d'amore. Il mio cuore, rimasto così a lungo solo, versò all'improvviso la sua tenerezza. Le cinsi il collo d'un braccio, e coll'altra mano cercai la sua mano. Clelia mi amava ancora. Lieto di questa certezza io dimenticai quasi ogni primitivo timore.

132 Afflitto e stanco al fin cade ne l'erba, e ficca gli occhi al cielo, e non fa motto. Senza cibo e dormir così si serba, che 'l sole esce tre volte e torna sotto. Di crescer non cessò la pena acerba, che fuor del senno al fin l'ebbe condotto. Il quarto , da gran furor commosso, e maglie e piastre si stracciò di dosso.

POLISENA. Vi darò rimedio: che avrete Carizia. DON IGNAZIO. La morte sola saria il rimedio, ché cavandomi dal mondo, il spirito mio s'unisse col suo. POLISENA. Vo' che senza morir godiate la vostra Carizia: sperate bene. DON IGNAZIO. Come può sperar bene un afflitto dalla fortuna? POLISENA. Carizia ancor vive per voi.

Io passeggiava solo nel bosco; mi ricordo ancora ch'era molto afflitto; aveva un figliuolo malato, e temeva di perderlo; aveva vegliato tutta sera al suo letto, mentre sua madre dormiva, avendolo essa assistito tutta la notte precedente.

Tuttavia vestita così, Fulvia era una bella signora; ed io ne fui glorioso ed innamorato; e mi sentivo tanto felice d'amarla, e tanto afflitto di poterla amare soltanto idealmente sotto il titolo di amica, che in quella casa di freddi conoscenti non trovavo parole per sostenere la conversazione.

Egli, d'ordinario pieno di dubbii, sembrava ora tutto gonfio di superbia e parlava con sicurezza dei suoi trionfi per l'avvenire. Fece udire all'amico qualcosa delle sue ultime composizioni e questi fu afflitto dalla strana piega che il suo ingegno prendeva. Infatti, dopo alcune battute sublimi, venivano delle pagine intiere di robaccia.

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