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Aggiornato: 13 maggio 2025
E la cinsi con le mie braccia, misi la testa nel suo grembo, provai per tutto il corpo quella tensione smaniosa in cui si risolve lo sforzo vano d'esprimere con un atto, con un gesto, con una carezza l'ineffabile passione interiore. Le sue lacrime caddero su la mia guancia.
Vi era in queste parole un accento così carezzevole e così afflitto, che mi ritornarono in folla alla mente le dolci memorie dei nostri giorni d'amore. Il mio cuore, rimasto così a lungo solo, versò all'improvviso la sua tenerezza. Le cinsi il collo d'un braccio, e coll'altra mano cercai la sua mano. Clelia mi amava ancora. Lieto di questa certezza io dimenticai quasi ogni primitivo timore.
Al lume incerto delle stelle osservai ch'ella aveva dei capelli crespi straordinariamente fini e abbondanti. Con una mano ripresi la piccola mano, con un braccio le cinsi la vita e l'accostai a me fino a sentire sul petto la molle pressione del suo seno. Poi le scoccai un bacio sul collo, travolto da un nembo di volutt
Ma non pareva ch'ella potesse, a udirla, a vederla. Io la cinsi, come prima nel viale: e la sospinsi di gradino in gradino, così sorreggendola. Veramente pareva nella casa fosse quel rombo cupo e remoto che conservano in loro certe conchiglie profonde. Veramente pareva che nessun altro romore dall'esterno vi giungesse.
Io, randagia indomabile, che il giogo degli uomini gettai, che ne respinsi la legge, e dell’orgoglio mio mi cinsi come Brunilde del divino rogo,
Indossai le vesti, e cinsi ad armacollo con certa grazia l'arma formidabile, sì che io stesso poteva per un istante illudermi e credermi divenuto da senno un Nembrot consumato. Così adunque si parte? prese a dire la Prudenza, mentre io, dopo aver spento il lume, m'incamminava per uscire e dove si va? Oh! bella! rispose piccata la Vanit
Vi hanno momenti in cui l'idea di una ventura trasformazione del suo corpo sia pure gloriosa, mi opprime. Vorrei che nella vita futura Violet avesse i suoi capelli ricciuti, i suoi occhi color dell'onda, le sue bianche mani, ah le sue labbra così dolci. Vorrei che avesse la sua stessa persona con quell'andatura stanca, la vita sottile che io cinsi, le braccia che cinsero il collo a me.
Del voler ti cinsi i fianchi il dì della battaglia e l'ira t'armai di solitudine sdegnosa contro il volgo dei mali. Io nelle gare de' vili il core ti sostenni e stetti fiera in disparte a ritemprar la forza dei sacri sdegni. In altro scudo io penso non brami d'esser collocato il giorno che, nudo in terra, ma la fronte al cielo cadrai.
Le cinsi il collo del mio braccio, ella passò il suo intorno al mio corpo. Si sar
Nascondeva il viso fra le mani e non mi diceva nulla. Le cinsi il corpo con un braccio e la trassi nel salotto; me la feci sedere sulle ginocchia, le scostai con dolce violenza le mani dagli occhi, posi il mio volto sotto al suo, e le chiesi perdono. Ma invece di perdonarmi scoppiò in un altro singhiozzo, e mi buttò le braccia al collo, ed appoggiò la testina sul mio omero.
Parola Del Giorno
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