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Aggiornato: 7 giugno 2025


Ed ella gli scrisse: «Non posso lavorare. Sono sommersa da un'onda d'indicibile tristezza. Un chimerico desiderio che non ha nome, si abbatte su me, e mi distrugge. Oh, mio amico diletto, prima di partire, venite a portarmi via! Riportatemi in Italia, e chiudetemi in qualche asilo fiorito e solitario, dove io possa riudire la voce della mia fantasia riparlarmi nel linguaggio di mia madre. Mi sembra che colla dolce cadenza latina, anche la voce dell'estro perduto si risveglier

E con chi? Non me lo avete ancor detto.... Con Sammartino. Un'altra volta! Una crisi di dolore la abbattè. Ella lacerava il fazzoletto, si infiggeva le unghie sulla testa, si torceva le mani, soffocando le grida che le salivano alle labbra. E non prevederlo, iersera!... Non prevederlo!... Disgraziata, la colpa è mia!...

Impazientissimo andò verso la porta: ed ecco si abbattè con Bonello che veniva innanzi lentamente e colle mani nascoste dietro le reni. Messere, disse Bonello: siete disarmato? Debbo temere i traditori nel mio castello? rispose fieramente Ugo, e comandò: Bonello, fate alzare subito il ponte.

Venivano intanto dalla strada di Chiusaforte, in bande fitte, i prigionieri italiani che si erano liberati quando l'annunzio del crollo del Grappa aveva segnato il primo sgretolarsi dell'impero. Uno di questi prigionieri più affranto degli altri oscilla tragicamente a tre passi da me poi si abbatte sul naso, svenuto dalla stanchezza e dalla fame.

Stefano, purchè ognor versi sangue, non risparmia la punta dell'acciaro al vincitore al vinto: è bufera che abbatte e l'alta pianta e l'ultimo virgulto: ogni volta che si gira la temuta destra cadono mietute teste, e le calpesta col piede che imprime orme di sangue e passa. Incoraggia i soldati col grido della vendetta e chiede del giovine Nebiolo.

V’era una chiesa in via Lanzone, un’antica chiesa longobarda senza più altare, annessa al piccolo ospedale sifiliatrico dai leggiadrissimi portici, che ora il piccone abbattè. Alessandrina Ravizza la riconsacrò, ma scuola, per bambini luetici e donne perdute. Io la vidi col

Questi è lo Sdegno, armato sempre di orgoglio e di furore; questi subito abbatte ed estingue l'amore, e vi guarisce affatto e vi rende di modo come se non mai piú l'aveste udito; questi sol vince amore: vedete come preso e incatenato lo tragge nel suo trionfo. Ecco ch'io non son quella che pensavate, ma son vostra amica; e io rinuovo e accresco i vostri diletti.

Egli aveva contato cento volte i lampioni a gas, sulla via di Posillipo: erano trentatrè, gli altri si perdevano in una fila di luce. Per ingannare il tempo, pensò di contare le stelle; ma ci si perdette. Quante ore erano passate? Quella notte era dunque eterna? E una disperazione rassegnata lo colse, lo abbattè: forse Paola non sarebbe mai venuta.

non altrimenti fatto che d’un vento impetüoso per li avversi ardori, che fier la selva e sanz’ alcun rattento li rami schianta, abbatte e porta fori; dinanzi polveroso va superbo, e fa fuggir le fiere e li pastori. Li occhi mi sciolse e disse: «Or drizza il nerbo del viso su per quella schiuma antica per indi ove quel fummo è più acerbo».

Sozzo infamato, egli dal cor profondo Grida ver lui, che lo stendardo abbatte, Così si lascia ogni virtute al fondo? Uomo in grado d'onor così combatte? Che pera il giorno, che nascesti al mondo, E la ria madre, che ti diede il latte. E tanto di furor gridando ei s'empie Che con l'elso a l'alfier batte le tempie.

Parola Del Giorno

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