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Aggiornato: 15 giugno 2025
Dividono i servi, dividon gli armenti, Si posano insieme su i campi cruenti D'un volgo disperso che nome non ha. Era un canto di dolore, che dovea seguire naturalmente a quello tutto fiducioso che, nel marzo 1821, il Manzoni stesso avea composto, quando i congiurati lombardi aspettavano con ansia le novelle che l'esercito rivoluzionario piemontese avea passato il Ticino.
Sire! e' m'è forza il ripeterlo: Se voi non fate, altri faranno e senza voi, e contro voi. Non vi lasciate illudere dal plauso popolare che ha salutato il primo giorno del vostro regno: risalite alle sorgenti di questo plauso, interrogate il pensiero delle moltitudini: quel plauso è sorto, perchè, salutandovi, salutavano la speranza, perchè il vostro nome ricordava l'uomo del 1821: deludete l'aspettazione; il fremito del furore sottentrer
Gli eroici difensori di Casa Ajani nel 1867 in Roma governando il Papa sotto la protezione dell'esercito imperiale francese ebbero concessi gli avvocati civili per la difesa; e pure la tirannide borbonica rispettò in Napoli e Sicilia questo sacrosanto diritto della difesa al 1821, al 1831, al 1850, al 1858, al 1860, nel processo di Nicolò Garzilli, in quello contro Poerio, Settembrini ecc., nell'altro delle tredici vittime, sempre!
Lo guardai con vera riconoscenza, chiedendogli il nome. Era Giacomo Ciani, condannato a morte dall'Austria nel 1821.
Ma egli era allora suo sposo? quali erano state le vicende sue nei due mesi dell'avvenuto ratto e liberazione? Noi potremo saperlo leggendo le seguenti lettere dirette alla madre ed al fratello. Mia cara madre, Malta, li 27 marzo 1821.
Ma.... qui chiudo la lettera: pochissimo vi ho scritto come figlia, troppo come convalescente; se lo sapesse il medico! mi sgriderebbe, ma gli farò il piccolo torto di non dirgli nulla. Vi bacio la mano. La vostra obbed. ed amorosa Cara mamma, Malta, li 30 marzo 1821. Attendeva vostre lettere per continuare la mia corrispondenza.
E poichè io reputo debito strettissimo di ogni cittadino cogliere ogni occasione per conficcare bene nel capo al popolo come in ogni tempo, non si sa, se più nocessero alla Patria, o i Preti, o i Tedeschi, o i Moderati; e questi oggi abbiamo tutti e tre sul groppone con l'aggiunta del quarto; metterò qui le parole di coteste insigne cittadino, qual fu il conte Santarosa, le quali si leggono a pagine 80 del suo libro della Rivoluzione piemontese del 1821, intorno ai mezzani uomini questi i quali ingegnandosi accordare gl'interessi di partiti opposti secondavano la indolenza di un governo per sè stesso inetto, irresoluto, ed inclinato alla rea politica del guadagnare tempo, tanto fatale in momenti di rivoluzione, che perde i popoli, e chiama loro sul capo le maledizioni di cui n'è autore o seguace.»
Chiedetelo al voto che emerse spontaneo, e tu represso dalla sola codardia dei governi, nella insurrezione del 1821 dal moto delle moltitudini.
Intanto nell'aprile di quell'anno, morto Carlo Felice, sottentrava re nei dominî Sardi il cospiratore del 1821, Carlo Alberto, e con lui fra i deboli che abbondavano ed abbondano, un'onda di speranze che la idea del cospiratore si tradurrebbe in azione dal re. Dimenticavano che la sua non era idea, ma solamente velleit
Predominava a tutto quel subuglio di letterati non cittadini la falsa dottrina francese dell'arte per l'arte. Soli, sul campo della Critica fecondatrice, ne davano indizio nell'Antologia Tommaseo e Montani. In me rinfiammavano l'idea dell'aprile 1821 e determinavano la mia vocazione di rinunziare alla via delle lettere per tentare l'altra più diretta dell'azione politica.
Parola Del Giorno
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