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La sala era certamente affollata, ma qui, nel vicoletto, al fresco, come si stava meglio, e senza pagare il biglietto! Per le aperte finestre uscivano il susurro degli intervenuti, lo strepito delle seggiole smosse, un fruscio d'abiti serici. Di tanto in tanto un accordo di violino, un suono rauco di tromba, una voce che chiamava.

Il vicoletto fu, a un momento, tutto illuminato dalla luna che si liberava dall'impiccio di certe nuvole impromettenti, e campeggiava serenamente in cielo. Noi altri si chiacchierava, aspettando. Accosto a me era seduto un uomo occhialuto, dalla piccola e incolta barba nera. Un forestiero. Non so come io gli abbia rivolta la parola, ne so più perchè.

Peppino Battimelli, in camicia azzurra, rimboccate le maniche fino ai gomiti, sognava in una gran seggiola alta che lo faceva troneggiare sulla banca, sui limoni in fila, sulla fila riverberante delle giarre di vetro sottile, capacissime. Un alito di fuoco passava nel vicoletto, al tramonto. Le pietre sconnesse del selciato ardevano.

E sopra le soglie dei bassi, nelle botteghe, nella via, gli uomini ridevano, contentissimi, e ridevano pur le femmine incitanti, e negli sguardi accesi degli uni e dell'altre il desiderio luceva. Era, in quest'ora, ancor tutto caldo di sole il vicoletto. Il diavolo del terzo peccato alitava sulle facce sudate, passando improvvisamente tra quello scoppio di miserevole brutalit

S'inoltrarono in un vicoletto, che sale verso la vetta del colle, passarono fra le rotture di un muro diroccato, e traversato un breve spazio di ortaglia abbandonata e imboschita, trovarono, nascosta fra i rovi, l'ellera e i rottami l'imboccatura della grotta; il terreno scendeva lievemente, e la luce andava mancando di mano in mano che si procedeva.

Entro con Raby in un vicoletto. Fra due casupole troviamo la vetturetta. Sul sedile, una gabbia di legno bianco contiene i quattro colombi viaggiatori, che tubano. Il sole tiepido di questo pomeriggio alleggerito da una brezza indolente e soddisfatta inebria i quattro colombi. Due, candidi. Uno col collo sfumato azzurro-viola. Il quarto brizzolato.

Un uomo armato s'affacciò alla cantonata d'un vicolo, spianò lo schioppo, e fece fuoco due volte: il su Menico e il cognato stramazzarono senza manco poter dire, Gesù aiutatemi! Nessuno si mosse ad arrestare il feroce omicida, che, di buon passo, senza punto affrettarsi, imboccò un vicoletto vicino, e scomparve. Era il su Carluccio.

Dar cichettaro, , sott'ar lampione, Prima se sciroppassimo er cichetto, E dopo, annamo dritti p'er Biscione, Piazza San Carlo, traversamo Ghetto... Sotto er Moro sentimo le campane De San Francesco batte' er matutino. Pioviccicava. Nun passava un cane. Paremio 'na patuja de sordati. Arfine, ar vicoletto der Rampino, Nino se ferma È qui? Semo 'rivati.

Passò un mese, un felice mese di pruove e di concerti. Non mancammo mai. Sui muricciuoli del vicoletto spuntavano fiorellini gialli e tutte lo creste n'erano vestite. Una striscia d'ombra sotto quei muriccioli, e in mezzo al vicolo un accampamento di sole. Saliva la musica fino al Rione, chiamando i passanti, invitandoli alla platea solitaria di questo teatro improvvisato.

Come sorrideva il vecchietto in tutta la durata dei sospiri del settecento, agli scherzi dei violini, rievocanti tutto un passato dolce, sparso di polvere d'iris e odoroso di buon cioccolatte. Cari amici, in questo vicoletto al Rione si sogna; e che buon sole, che buona musica, amici miei! E vi tornai. Ancora il professore Otto Richter non mi aveva tutto narrato di .