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Splendore ossessionante di una Sera immobile, sul mare!... O Sera di rimorsi e d'impossibile, o Sera di dolori irreparabili, miserevole specchio che avvizzisce la mia tristezza... Su!... Presto!... ch'io sfondi alfine il tuo pallore pietoso, amaro, gravido di rimproveri! Eh! !

Tutte le membra della povera creatura erano di una magrezza miserevole; le labbra violacee erano coperte di punti bianchicci; l’interno della bocca era coperto come di grumi lattosi. Pareva quasi che la vita fosse di gi

E sopra le soglie dei bassi, nelle botteghe, nella via, gli uomini ridevano, contentissimi, e ridevano pur le femmine incitanti, e negli sguardi accesi degli uni e dell'altre il desiderio luceva. Era, in quest'ora, ancor tutto caldo di sole il vicoletto. Il diavolo del terzo peccato alitava sulle facce sudate, passando improvvisamente tra quello scoppio di miserevole brutalit

Cinque mesi, egli proseguì, indi.... la fine.... E brevemente, colla voce che gli tremava, narrò, incalzato da qualche rapida domanda di Loreta, alcuni strazianti particolari che accompagnarono lo spegnersi di quella miserevole e purissima vita: le parole di ricordo, d'affetto, di piet

Spirava una fresca brezza mattutina, il cielo era sereno, l'aurora tingeva i monti d'un roseo dorato. Il sorriso della natura mi faceva male. Avevo in saccoccia la chiave di casa, entrai come un ladro, penetrando con precauzioni infinite nella mia stanza per non essere sorpreso in quello stato miserevole dalla Rosa.

E l'infelice, col capo nelle mani, lo precedette, ed uscì dalla porticina tutta inghirlandata di glicine e di verbene. Mi decidevo a seguire la miserevole coppia, pronto a mettermi in mezzo se le percosse dell'aguzzino si fossero ripetute, quando un improvviso trambusto nel presbiterio mi fece tornare sui miei passi.

Sopravvenne una nuova rivoluzione, la più miserevole insieme e la più risibile della storia francese, a spazzare adunque gli ultimi rottami del secondo impero: sotto i nostri occhi si è terribilmente adempiuta la parola ammonitrice, che francesi di alto animo avevano da anni rivolta ai propri compatrioti: la Francia non può più tollerare rivoluzioni, non una più! La menzogna tessé sempre più fitto il suo velo intorno al capo dello sventurato popolo, sempre più vuoto e sfrenato crebbe il fragore della frase, sempre più lenti divennero i legami che incatenano la bestia nell'intimo dell'uomo, e in mezzo al mostruoso scompigliamento una sola cosa stava salda: che la Francia aveva bisogno della tirannide. Al despota eletto Napoleone, che aveva cercato di frenare la passione della nazione, seguì il despota Gambetta, che si elesse da e che scatenò tutti gli istinti selvaggi delle anime, fino a che non la propria forza dei francesi ma la spada germanica venne a detronizzare il tiranno. Vedemmo appresso con raccapriccio, come i vinti si sbranassero in una orrenda carneficina sotto gli occhi del vincitore, e come il partito trionfante usasse del suo ufficio di carnefice con una fredda crudelt

Nulla era più miserevole di quello straccetto di carne morta, d'avanti a quella finestra su cui cadeva l'ombra, al lume di quella candela. Ma ancora un suono indescrivibile, che non era un vagito un grido un rantolo, esciva dalla boccuccia quasi cerulea, insieme con un po' di bava bianchiccia. E mia madre, come una pazza, si gittava sul morticino.

O Vaticano, i tuoi preti musicanti possono ormai aprire la grande caterrata degli organi pieni di terrore e d'amarezza irreparabile, perchè la cascata inondante dei loro suoni che piangono mi sommerga e mi copra come un cencio miserevole!...

Su li ultimi giorni di giugno l’asino infermò. Non prendeva cibo bevanda da quasi una settimana. I viaggi s’interruppero. Una mattina che Anna discese alla tettoia, scorse la bestia tutta ripiegata su lo strame in un avvilimento miserevole. Una specie di tosse roca e tenace scoteva di tratto in tratto la gran carcassa malcoperta di cuoio; su li occhi s’erano formate due cavit