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Le attuali oscillazioni periodiche dei ghiacciai sono indubbiamente il riflesso di alternative del clima, alternative che il Sonklar, il Forel, il Richter, l'Heim, ma sopratutto il Lang per la regione alpina, e poi il Brückner nel suo colossale lavoro sulle oscillazioni dei climi per tutte le regioni climatologicamente note nel mondo, dimostrarono essersi verificate e verificarsi realmente.

Certo è che il mio vicino, tra una domanda e una risposta, brevi sempre, mi disse che egli era tedesco, ch'era professore di lingua tedesca, e che avrebbe desiderato di esser conosciuto. Ma lo disse, poverino, con una cert'aria! Pareva mortificato. Tedesco, professore? Certo conosceva il mio amico Otto Richter. Otto Richter borbottò, cercando nella memoria. Poi fece: Ah! Richter! Dunque? Morto.

Sicuro. Per esempio, il signor Richter, oberlehrer (leggi caporal maggiore) nel ginnasio di Breslau, in un aureo libro in cui una serie di riassunti (il forte dei tedeschi) si d

In certe ore, in certi momenti, il vicoletto vi parla di tante strane e misteriose cose. Fu in questo vicoletto che conobbi il professore Otto Richter.

Io pensavo al mio vecchio amico Richter, al mio povero vecchietto musicomane. E quando è morto? Psst! fece Weber Chieggo scusa, signor. Dopo. Cominciava la musica. Si levò in piedi, si scappellò e si mise ad ascoltare con religiosa attenzione.

Comperò al bambinello un soldo di tarallucci e gli fece bere un po' d'acqua solfurea. Poi se ne andarono su pel marciapiedi, passo passo.... Ecco, amici miei, in che modo conobbi il professore Otto Richter. Il Rione Principe Amedeo, voi sapete, così vicino per limiti al Corso Vittorio Emmanuele, si trova ad esserne, per aspetto, assai lontano.

Otto Richter? Professore? Morto. Una cosa molto semplice per questo signore meditabondo. Oh! povero Richter! Ma come? Il mio vicino pensò ancora. Ecco, era morto così e si batteva in fronte male di cervello. Tre giorni, non più. Poi morto. Dopo un momento cavò da un enorme portafogli la sua carta e me la porse. C'era su scritto, a mano: Corrado Weber, professore di lingua tedesca.

Come sorrideva il vecchietto in tutta la durata dei sospiri del settecento, agli scherzi dei violini, rievocanti tutto un passato dolce, sparso di polvere d'iris e odoroso di buon cioccolatte. Cari amici, in questo vicoletto al Rione si sogna; e che buon sole, che buona musica, amici miei! E vi tornai. Ancora il professore Otto Richter non mi aveva tutto narrato di .

E pei gradini diruti scendevano subitamente figurine femminili, allegri cavalierini in galanterie. Era un romore di stivalini saltellanti che faceva voltare il mio amico Richter. Egli pareva un vecchio passero solitario turbato da una folla accorrente di uccellini chiassoni. Si ricantucciava e non si moveva più. Qualche piccola signorina lo indicava, sorridendo.

Il mio amico Richter entrava frettolosamente nella bottega d'un pastaio, faceva di cappello con quella cortesia ch'è tutta tedesca e chiedeva due chilogrammi di vermicelli. E in un'ora egli si era provvisto di tutto il mangiabile e il cucinabile. Così tornava a S. Martino e di scendeva per andare a udir la musica in Villa Nazionale o in qualche altro posto dove musica si facesse.