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Fuior del caduco mondo aurei splendori Ornano campi, ove Regine, e Regi Di sempiterno gaudio empiono i cori, Premio dell'armi e degli affanni egregi; Or se con me goder cotanti onori Di fragil vita per desio non spregi, Sugo ti porgo, che d'un sorso solo Basta il vigore, e te ne vieni a volo.

Andò subito a visitare la belva, sperando ingenuamente di placarla; appena gli avesse fatto intendere all'ingrosso in che acque naviga la pittura moderna nel bel paese, il mostro avrebbe chiesto scusa di aver cagionato al prossimo un'afflizione inutile, e non avrebbe fiatato in sempiterno. Così pensava l'ingenuo maestro.

anima mia, mentre in mortale oggetto scorgi ch'eterno è quel che dentro avampa, allarga il seno al sempiterno zelo: e vi rimembri che chiara lampa, soave tenor, spirto chiaro, sono a voi scala da salire al cielo. Dello stesso Amore ad ora ad or battendo l'ale dal grave incarco leva il mio pensero, e nel conduce per erto sentero a gir in parte, ove uom per non sale.

F ece l'alto fattor, sopra le stelle E giú nel piú profundo de la terra, D ue stanze, l'una detta eterna pace, E l'altra, di perpetuo foco mare. R inchiuso entro la terra, a l'ombre, è il foco; A l'alme, gioia eterna su nel cielo. Fe' Dio l'uomo di terra, che 'n le stelle avesse pace; ma chi nacque in mare trallo dal cielo in sempiterno foco.

<<Qui li trovai e poi volta non dierno >>, rispuose, <<quando piovvi in questo greppo, e non credo che dieno in sempiterno. L'una e` la falsa ch'accuso` Gioseppo; l'altr'e` 'l falso Sinon greco di Troia: per febbre aguta gittan tanto leppo>>. E l'un di lor, che si reco` a noia forse d'esser nomato si` oscuro, col pugno li percosse l'epa croia.

Una cantante! oh, san Francesco mio! una donna dannata in sempiterno, per cui non ha misericordia Dio; che ha mandate tant'anime all'inferno, cantando in sul teatro e che so io! una cantante, una scomunicata! o Vergine Maria sempre laudata!

Cotal moveano, e con sembianze orrende Ciascun per gli occhi sfavillava d'ira; Ma dal gran seggio, ove immortai risplende Il sempiterno Creator sel mira, pria col cenno a comandarlo prende, Che il turbo inferno più qu

per ristorar tutti gli andati danni: e, con potere eguale al bel pensero, por sempiterno fine a tante offese. IV. Allo stesso Signor d'ogni valor più d'altro adorno: Duce fra tutti i Duci altero e solo: Cosmo, di cui dall'uno all'altro polo, e donde parte, e donde torna il giorno,

A me giunge, a me giunge il pianto alterno Che mi persegue e che cessar non vuole, Lugùbre, sempiterno, Vipistrello che al buio sbatte l’ali, Nube che offusca il sole! Fuggon dinanzi a me gioia e bellezza, Fugge la luce a novo ridesta. La temeraria ebbrezza Fugge d’amore e l’estasi del bacio.... Solo il dolor mi resta!...

Perpetuo è quel sonno mentale, il quale, mentre che ostinatamente ne' nostri peccati perseveriamo, ne sopraggiugne l'ora ultima della presente vita, e in esso addormentati, nell'altra passiamo, dove, non meritata la misericordia di Dio, in sempiterno coi miseri in tal guisa passati, dimoriamo.