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Tu vedi tante squadre intorno accolte, che poscia a tôr la vita irate vansi, e se ritornan parte in fuga vòlte, ritrandosi lor duci fiacchi ed ansi, parte seguendo vittoriosa gode, altro che plausi e voci liete s'ode. «Iamque faces et saxa volant, furor arma ministrat. | Tum pietate gravem ac meritis si forte virum quem | Conspexere silent arrectisque auribus adstant». VIRG.

Ma pur da gli atti a reputar costretto Ch'oltramondano il messaggier si manda, Benchè rigonfio d'alterezza il petto, I gran duci del campo a se dimanda. A pena han de gli araldi inteso il detto, Che corrono ad udir ciò, ch'ei comanda, E stan dimessi ad ascoltar sue voci; Ed ei le formava aspre, e feroci: XXXVII

83 In supplimento de le turbe uccise ne le battaglie e ne' fieri conflitti, l'un signore in Ispagna, e l'altro mise in Africa, ove molti n'eran scritti; e tutti alli lor ordini divise, e sotto i duci lor gli ebbe diritti. Differirò, Signor, con grazia vostra, ne l'altro canto l'ordine e la mostra.

Ma sorsero dai frantumi nuove leghe, nuovi duci di genti, che furono i definitivi distruggitori dell'imperio.

La donna mi sgridò: «Perché pur ardi ne l’affetto de le vive luci, e ciò che vien di retro a lor non guardi?». Genti vid’ io allor, come a lor duci, venire appresso, vestite di bianco; e tal candor di qua gi

Qual, se in danze amorose anzi il cospetto Esce di duci peregrini e regi, Regia donzella, empie di gaudio il petto, Mirando con ammirabil fregi: Tale in petto AMEDEO cresce il diletto, In quelle armi guardando, eterei pregi; E più s'infiamma a la battaglia; e veste L'inclite membra de l'acciar celeste.

L'Angiol del Sol, da quel beante foco Ai circostanti globi è fatto legge, E della luce incantali col gioco. Ed ogni astro ha uno spirito che il regge, Od hanne molti, giusta ch'ivi è bello Esser vario de' duci il santo gregge. La nostra terra di sventure ostello, Ostello è pur di squadre celestiali, Onde scempio non facciane il rubello.

Ben vi dirò, che con mirabil mano Ha gran parte de' Turchi in fuga spinta L'alto AMEDEO, sicchè per lui sul piano Ed in riva del mar rimansi estinta; Ma mentre che da noi pugna lontano, Ottoman quasi nostra gente ha vinta, Se non se quanto Folco e i duci insieme Non vengon manco a le speranze estreme.

minaccioso ei favellava; e d'ira Versa per gli occhi un duro incendio fuora; Poscia in verso i cavalli il passo gira, E con Araspe, ed Ebräin dimora. Quando non più parlar Bostange il mira, Chinando il capo il sommo Duce onora, Ed indi parte; e de l'armate schiere Favella ai Duci con sembianze altiere.

Cristiano, quante castella vale? domandò Alzor che intendeva sotto quelle poche parole nascondersi un gran mistero di fatti. Tre castella. Ma mi darai i tre prigionieri. Ho da pagare Almor, Zanata, Zullik, rapacissimi. I soldati vogliono posa, i duci oro. T'offro guerra breve e tesori. Cristiano, ciò che hai detto è conforme a verit