United States or Jordan ? Vote for the TOP Country of the Week !


E pure era la sua piccola mano deliziosa che mi si tendeva nell'ombra, era la sua vita flessuosa ch'io stringeva, era l'alito della sua bocca ch'io beveva, eran le sue labbra rosse come il melograno ch'io suggeva! Come mai? interrogò ella con una voce molto velata, quasi rauca, che cosa è accaduto? Io risposi: Credevo di poter vivere senza di te! Credevo di poterti scordare!

E i giorni e le notti versarono il loro crepuscolo su Nancy, e la spinsero indietro nell'ombra dove seggono le madri, con miti labbra che nessuno bacia, con dolci occhi di cui nessuno conta le lagrime. Ella imparò a scordare. Scordò di essere stata giovane; scordò di essere stata poeta.

Una volta stavo a Fenis in Val d’Aosta per cercare e copiare le scritture murali del castello. L’oste del paese discorreva volentieri e mostrava di saperla lunga. Lo domandai degli antichi signori. Mi rispose con molta sicurezza che il Castello era appartenuto al duca di Borgogna. Rimasi. La Valle d’Aosta appartenne realmente al primo ed al secondo reame di Borgogna, ma fino dal secolo XI passò ai Conti di Savoja più mutò padrone. Fenis poi, era feudo dei signori di Challant; il castello fu edificato da un Aimone di Challant verso il 1350, più uscì della famiglia finchè questa non andò estinta sul principio del secolo corrente. Tutta la vita castellana del castello di Fenis appartenne dunque alla Casa di Challant, spenta la quale, il castello decadde in cascinale ed il padrone, di signore in semplice proprietario. Come mai la remota dominazione borgognona aveva potuto far scordare la recente signoria dei Challant, e la perdurante sovranit

Il mio pensier non può scordare quelle forme e quei gesti e quei suoni che sprovvisti di favella hanno espresso un eccellente discorso muto. a parte. Aspettane la fine! Sono svaniti stranamente. Ebbene poco importa poichè le vettovaglie hanno lasciato dietro loro. Abbiamo buon appetito: non vi piacerebbe d'assaggiar queste cose? No. Davvero, Sire, non c'è d'aver paura.

L'usciere, che non si partiva dal balcone, rideva e continuava a guardare rimpetto. E come l'alito suo tepido appannava la vetrata di volta in volta, egli tornava a soffregarla con lo straccio. Insomma, seguitava la biblioteca non se la vuol proprio scordare. Se n'è dovuto andare e nemmeno la lascia in pace. Adesso ci fa all'amore da lontano, tutti i giorni.

Come potrò io scordare quel gruppo di giovani, che tementi di vedermi ferito, m'attorniavano, facendomi del loro prezioso corpo un baluardo impenetrabile! Se io scrivo commosso a tali memorie, ne ho ben donde! E dover mio non è forse di ricordar, fra i molti, almeno i nomi di quei valorosi caduti: Montanari, Schiaffino, Poggi, Elia? .

La mia bocca mutevole in un’ora ebbe note di gioja e d’innocenza, e lo stupor del sonno e la scïenza del male, e l’urlo tragico che implora. A me ogni sera rinnovò l’incanto d’esser diversa, di scordare il mio sogno per altri sogni, il pianto mio per l’aspra volutt

A dir vero dei fiori in casa non ve n'erano. La Villari richiamò dunque Teresa e le disse di andare dal fioraio e di ordinare per cento lire di gardenie e di rose bianche, tutte bianche, e che le portassero il più presto possibile. , signora, disse Teresa andandosene. E non scordare il parrucchiere per le sei. , signora. E una carrozza per le sette. , signora. E, Teresa!...

«, la conversione di due Ebrei» continuava il figlio di Roma «e questi pretacci dondolano il nostro povero popolo con tali menzogne, e lo fan scordare del suo abbrutimento e del suo servaggio». L'interlocutore guardando fisso il Romano, sembrò investigare nell'abbronzato suo volto, la veracit

Cercavo di scordare, d'avvezzarmi a questa vita nuova. Macché! E a un bel momento ecco che principia a pungermi in petto qualcosa come una spina... Ma davvero, sa, un dolore, una fitta che lei non se lo può immaginare... Lo guardai più attentamente. L'abito della diagnosi da' caratteri fisici soffermava il mio sguardo sullo sciagurato.