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Il pensiero di affidare una lettera, che doveva passare per più mani prima di giungere a destinazione, il segreto del suo cuore, l'onore di quella donna, che ora aveva per lui il prestigio delle sante figure muliebri cui la virtù pone una aureola di raggi luminosi intorno al capo, lo sgomentavano, ma tanto per isfogare il suo dolore, il suo pentimento, prese la penna e si mise a scrivere a Maria, gettando poi nel caminetto tutte le lettere umili, pentite, appassionate, nelle quali aveva versato l'amore che lo consumava.

Paolo Herz è libero. Egli ha perduto sua madre, essendo ancora giovanissimo: un orfanello di sedici anni. Dopo nove anni, avendone Paolo venticinque, gli è morto il padre. Da undici anni, quindi, egli è solo, nella vita: ha lontani parenti, che poco conosce e non vede mai; ha qualche amico buono, ma l'amicizia loro non è profonda, esclusiva. Egli ha amato più sua madre che suo padre, mentre è stato amato moltissimo da ambedue, come figliuolo unico. La morte di sua madre, sparita assai giovane e bella, ha colpito l'adolescenza di Paolo, di un dolor folle, con lunghe crisi nervose e intervalli paurosi di stupefazione, in cui è parso naufragasse la sua salute e, forse, la sua ragione: suo padre ha dovuto condurlo a fare un lunghissimo viaggio, di due anni, nei paesi più lontani: ma il figliuolo, calmato l'impeto angoscioso, ha conservato un rimpianto inconsolabile, la nostalgia di quel fido seno materno su cui appoggiava così volentieri il capo. A Paolo Herz è restato, dall'adorazione per sua madre, una invincibile inclinazione a tutte le delicatezze muliebri, un bisogno di tenerezza quasi morboso, un desiderio di blande e innocenti carezze, una necessit

Allora si parlò e si rise sopra varii argomenti. Io canzonavo Zaccheo sulle funzioni muliebri, egli accarezzava il bimbo, mi rispondeva che i giovinotti si burlano di ciò che non conoscono, che il cuore non ride mai... che nelle affezioni si confondono i sessi e le et

Le tue piccole onde sorridono trotterellando sulla ghiaia... Così, così a timidi passi io seguivo il bel sogno fiorito di due verginali pupille e il riposo del cielo fra labbra innamorate!... Così io camminavo a passi timidi nel serico fruscìo delle vesti muliebri, andando verso l'ardente penombra persuasiva... Orrore!

Alle prime avvisaglie, il Sovrano rimase allarmato e, non sapendo fare di meglio, proibì le parrucche femminili. Il divieto ritardò, non impedì la graduale introduzione del costume, deformatore delle muliebri fattezze.

Verso la terra, in atto di preghiera, tu protendi le braccia; ed a 'l segnale da le bocche mulièbri agile sale il cantico a la nuova primavera. Si muovono con lento ondeggiamento le teste a 'l ritmo, e su per l'aria aperta in lontananza il pio cantico spira. Odesi, poi che il gran clamore è spento, la lunga scala d'ebano, coperta di femmine, vibrar come una lira.

Quindi per lo migliore, ei s'atteneva il più sovente al silenzio, e lasciava passare senza ostacoli l'onda abbondevole e furiosa delle muliebri parole. Rosina s'accorgeva d'essere grave al marito, e ne soffriva, e se ne adontava e ne imbizzarriva peggio con esso lui.

In quel luogo, in quell'ora, sotto lo stimolo della brezza che gli crespava l'epidermide nuda, quegli indumenti muliebri erano pel visconte un soccorso della provvidenza. Senza indugiare, egli se li pose indosso, gli andavano a meraviglia, e dopo essersi abbigliato completamente, spiccò un salto, fu in sella, e via di galoppo alla volta di Borgoflores.

Donna Cristina, anche nativa di Ortona, educata nel monastero benedettino, era piccola di statura, con il busto un po’ abbandonato su ’l davanti; aveva i capelli tendenti al rosso, la faccia sparsa di lentiggini, il naso lungo e grosso, i denti cattivi, li occhi bellissimi e pudichi, somigliando un cherico vestito d’abiti muliebri.

Teodora v'è rappresentata come una donna giovane, bella, imponente e di aspetto veramente imperiale. Porta il sontuoso diadema bizantino, e il suo sacro mantello è riccamente ornato, alla foggia orientale, di ricami d'oro e di pietre preziose. Come Giustiniano, essa tiene in mano un vaso che porta a titolo di offerta. Ai suoi lati le dame della corte, di nobile aspetto come la loro padrona, sono vestite di broccato drappeggiato all'antica, in colori ricchi e svariati. E' notevole la loro pettinatura, la quale ricorda esattamente quella delle donne romane del tempo de' Flavii e degli Antonini. Sarebbe azzardato voler ritrovare dei ritratti autentici in queste figure, che si rassomigliano le une alle altre; ma pur tuttavia tali tipi muliebri, appartenenti all'epoca più brillante, più sontuosa, più raffinata della corte di Bisanzio, non si possono guardare senza interesse. L'artista ha dato loro un carattere di vera grandezza, senza mai cadere nell'esagerato. Un'eguale espressione di solennit