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In mezzo a quella monotonia, ecco, si spalanca l'uscio con una certa solennit

Nella giornata intanto, a rompere la monotonia, arriva qualche altro capo dei villaggi vicini, col solito seguito, e spesso ci offrono del tecc, il loro vino, portato entro gigantesche corna da bue rivestite in pelle, e servito in bicchieri pure di corno. La sera ci portano miele, una capra e cento pani.

Sgocciolavano lungo i, vetri delle finestre i freddi rivoletti della pioggia marzolina: dietro quei cristalli e quelle grige cortine d’acqua il fanciullo sapeva l’implacabile monotonia delle strade rettilinee, lungo le quali ogni casa è numerata, ogni tram segue la propria rotaia, ogni uomo calca le meschine e sempre uguali tracce del proprio dovere quotidiano.

Il secondo, per lo contrario, patirá di noia innanzi a tanta monotonia.

L'ignoto non sarebbe venuto senza quell'uscio che tu lasciasti aperto, e il dio Caso non avrebbe potuto rompere la monotonia dei miei giorni. Felicino, amico mio; una stretta di mano, e non aver rancore contro il tuo amico, se gli è stamane più felice di te. Ah, che cosa ne dici di questo? Grazioso, e me lo merito! Ma tu mi racconterai.... , tutto.... se la mia bella fidanzata lo consentir

Senza aver sostenuto fatiche di corpo, e perciò senza un pressante bisogno di rinfrancarsi, rompendo la monotonia della vita cittadina forse perduta, i nobili cercavano nella campagna semestrali ricreazioni. Con le sue agiatezze e coi suoi ozî beati la campagna non era se non la continuazione della citt

Il suo sogno era realizzato. Aveva avuto l'energia sufficiente per porre in esecuzione il suo progetto, rompendo le tenaci abitudini, ed ora gioiva della soddisfazione da tanto tempo ricercata di trovarsi incognito, libero delle sue azioni e dei suoi pensieri, lontano dalla monotonia parigina, in un bel paese dove egli non conosceva nessuno, dove non era costretto a niente e poteva vivere a modo suo e senza essere notato ogni volta che si soffiava il naso.

Le note liete mi venivano dalla natura in fiore, che consolava la vista coi sorrisi della primavera; le note dolorose erano l'eco del primo amore perduto, delle speranze deluse, dei dolci sogni svaniti. La monotonia la trovavo nella scuola, ove un gregge d'idioti imparava a leggere per conoscere anche i mali passati, a scrivere per offendere la grammatica, a far conti per ingannare il prossimo.

Nulla fece lei, con un piccolo sorriso. Mi ami sempre? Sempre, sempre. E un cenno largo, come ad accennare un fatto ineluttabile, accompagnò la monotonia di quella voce dove pareva si fosse infranta ogni corda di vivacit

Benedico le vittorie In onor dei Veri eterni, E il prosaico vestimento Dei filosofi moderni; Benedico dei presenti La volgar monotonia; Nella scienza e nei negozii Trovo ancor la poesia! Penso, è ver, che in tutti i secoli Si pareggian beni e mali; Che gli umani desiderii Han confini sempre eguali.... Ma davver sono contento Di non viver nel trecento. Agosto, 1876.