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4 L'ha cercata per Francia: or s'apparecchia per Italia cercarla e per Lamagna, per la nuova Castiglia e per la vecchia, e poi passare in Libia il mar di Spagna. Mentre pensa così, sente all'orecchia una voce venir, che par che piagna: si spinge inanzi; e sopra un gran destriero trottar si vede innanzi un cavalliero, 5 che porta in braccio e su l'arcion davante per forza una mestissima donzella.

11 novembre. Oggi parto. La natura è mestissima, ed io vado incontro alla noia ed allo scoraggiamento.... Non amo più i poveri: sono indifferente agli studii. Sento gi

Concentrata così nel suo amore, traeva una vita mestissima; non usciva mai dalla sua cameretta, i libri erano il suo passatempo, il pianoforte l'unico di lei amico. Oh, com'era bella allorquando infiammata dal fuoco sacro dell'inspirazione, lo sguardo melanconico rivolto al cielo, la lesta leggermente inchinata sulla spalla, scorreva l'agili dita sull'eburnea tastiera.

"Oh, ne son lieta!" disse fra Alice, perchè sapete, la nostra fanciulla era mestissima vedendo tanta gente condannata a morte dalla Regina.

L'ancora mi suonò nelle orecchie il curato è l'emblema... E non volli più ascoltarlo. E tu, fanciulla, mi domandi? Ti ho risposto. Io ti parlerò; parlerò di desolazione. Alla sera ho sognato che tu eri raggiante come un faro, avevi una stella in fronte e stringevi un'ancora per me. A lume di luna, che ti rende macchietta mestissima, che fai?

In questo stesso giunse l'Elia Corvino da Cremia, dove, per preghiera del Palavicino, erasi recato a confortare la Ginevra, e di mestissima ch'ella era, l'aveva lasciata tanto quanto lieta. Accortosi che nel campo era un gran pericolo, da principio non seppe che si pensare, poi quando udì la grave sciagura rimase come smemorato. Povera Ginevra, esclamò, qual colpo sar

Con quella dolente famiglia stava una di quelle figlie di Albione che, quantunque mestissima e vestita a lutto, vi avrebbe fatto sentire la beatitudine della vita con un solo suo sguardo. La sua dama di compagnia, non men bella, non meno mesta, mostrava nei lineamenti del volto quella squisitezza donnesca che Raffaello aveva amato nella Fornarina. La terza pure di quelle donne era bella.

«Bianca diceva la cieca, mestissima nell'aspetto, venendo oltre per la sala, colle mani tese verso la parte dove la fanciulla soleva stare: ho inteso... tutto... tu dunque lo sposerai? tu ci lascierai qui sole, e andrai tanto lontana, che neanco sapremo di te se sarai viva o morta? Non ti ricordi di quel giorno, di don Marco, della signora Maddalena...? Oh tu singhiozzi...! tu non lo sposerai no, tuo padre non fisser

Messer Eude le aveva detto: Lo sposerai ed ella aveva risposto: , mestissima, come all'ancella, che sedevale da' piedi, toccando l'arpa nei crepuscoli, e che le rimproverava: Madonna, non cantate più le laudi? come all'ancella rispondeva: No, cara.

Ed è peccato! A Fontanella, mestissima chiesina, avrei voluto trovare un prete bianco, modesto, tranquillo, e digi