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Non che fosser salvi del tutto delle scorrerie galliche, le quali pur vennero estendendosi giú per l'Adriatico sino a' magno-greci; ma greci, etrusci, itali, osci o latini, non par che fossero piú cacciati da niuna lor sede notevole durante tutto questo tempo.

Salutato il grande astro rosseggiante che si affacciava dalle vette dei monti toscani, i nostri amici si volsero intorno a veder sorgere, quasi nascere a grado a grado dalle tenebre, tingersi di bei colori e risplendere gloriosa la gran catena delle Alpi, dalle Marittime alle Retiche; biancheggiare di sotto e illuminarsi via via la grande pianura per cui correva il Po in lunga e tortuosa fascia d'argento; più oltre accennarsi in una candida sfumatura l'Adriatico, donde, percorsi rapidamente con l'occhio i dorsi dell'Appennino bolognese e del toscano, veduta Bismantova, con la sua gran faccia di sfinge supina, ma di sfinge europea che abbia il naso aquilino, era permesso di veder le Maremme verdeggianti, le rive del Tirreno e le isole dell'Arcipelago toscano, ninfe nuotanti sopra una grande distesa d'azzurro.

Il Piemonte, o neutrale o amico della Francia, tutti i feudi di Romagna interessati a sostenere la Francia, Firenze egoista, Ferrara gonfia di poesia e di poeti, non curante di tutto il resto, e con amici di tal fatta d'ogni intorno, i Milanesi, con più ostinazione di tutti, nemici di Milano e degli Sforza. In questi pensieri se ne venne a Ferrara per la via di terra, per esser l'Adriatico, in quella stagione procelloso fuor dell'usato. Da Ferrara passato a Rovigo, trovò qui buon numero di Francesi comandati da Annibale ed Ermete, fratelli della Ginevra Bentivoglio. Seppe che Giampaolo Baglione li aveva caldamente raccomandati al governatore Lautrec, perchè li aiutasse a ricuperar Bologna, e il Lautrec, vedendo che col ritogliere al papa quella ed altre citt

Queste due belle province di cui la conquista e la conservazione costarono alla Repubblica tanto sangue e tant'oro, formavano una delle predilette cure de' Veneziani i quali, padroni di quella grande striscia di lidi che fiancheggia ad oriente l'Adriatico, e delle isole Jonie che ne guardano l'entrata, sapevano come solo mantenendo que' possedimenti potevano assicurare la durevolezza del loro dominio su quel mare ch'era, anziché i Portoghesi girassero il Capo di Buona Speranza, la strada del commercio dell'Europa coll'Egitto e coll'Indie. La Dalmazia, le condizioni del cui suolo vietavano un rapido sviluppo d'incivilimento e d'industria, fu calcolata sempre da' nostri una colonia mercantile e militare. Provveduta di porti eccellenti e di magnifiche rade, con un popolo dedito, più che ad opere di pace, al maneggio dell'armi nell'interno del paese, e sul littorale tutto consacrato alle arti marinaresche, quella provincia forniva la metropoli di marinai e di soldati. La Repubblica dal suo canto ricompensava colla mitezza del governo, tollerante nelle province la forma di quasi autonomo reggimento, coi premii largheggiati a' Dalmati, e con que' tutti mezzi che uno stato sa mettere in opera per amicarsi i popoli soggetti; e prova ne sia l'affetto moltissimo che i Dalmati posero nel regime veneziano, i Dalmati versanti a rivi il loro sangue per Venezia in tutte le guerre ch'essa sostenne, i Dalmati piangenti nel dipartirsene le mutate sorti del tristo rivolgimento del 1797 e che seppellirono il vessillo a cui aveano giurato fedelt

Nel giorno prefisso per la festa il Buccintoro, la più splendida galera della repubblica, mirabilmente adorno e imbandierato, risplendente di arazzi e di dorature con a bordo il Doge, la maggior parte dei membri del Governo, gli ambasciatori stranieri e le più cospicue tra le belle signore di Venezia in gala, moveva al suono della musica dal palazzo di S. Marco e s'avviava verso l'Adriatico.

Da allora l'Adriatico si è ritirato a sette miglia dalla citt

È indescrivibile la meraviglia della fanciulla allorchè scoprì Venezia, i suoi isolotti, i suoi palazzi e le sue torri che tutti insieme sorgevano dal mare riflettendo i loro svariati colori sulla superficie chiara e tremolante. Il tramonto dava alle acque ed ai monti lontani del Friuli, che circondano a tramontana l'Adriatico, una tinta giallastra di effetto mirabilissimo. I portici marmorei e le colonne di San Marco erano rivestite di ricche tinte e dell'ombra maestosa della sera. A misura che si avanzavano, la magnificenza della citt

Giunto sull'albeggiare del 20 a Torrita prese una grande risoluzione, quello di abbandonare il granducato Toscano e di prendere per nuova meta l'Adriatico e Venezia! L

Nella regione Abruzzese che si stende dalle sorgenti della Nera a quelle del Trigno la conformazione orografica è rappresentata da un vasto altipiano, l'altipiano abruzzese, foggiato ad elisse allungata in direzione NO.-SE. e sostenuto verso l'Adriatico da un piano inclinato in direzione NE., solcato da numerose correnti. L'altipiano appartiene all'Apennino Centrale propriamente detto e si formò geologicamente durante l'et

Erasi combattuto dapprima in Cipro, in tutto Oriente; ma vinti i genovesi nel 1378 ad Anzio, fecero un grande armamento, occuparono l'Adriatico, vinsero a Pola Vettor Pisani , che fu perciò stoltamente imprigionato da' suoi concittadini. Quindi i genovesi assediaron Venezia da Chioggia e il mare, mentre Francesco Carrara signor di Padova la stringea da terra, dalle Lagune.