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12 Nuovi trofei pon su la riva d'Oglio; ch'in mezzo a ferri, a fuochi, a navi, a ruote ha sparso alcun tanto ben scritto foglio, che 'l vicin fiume invidia aver gli puote. Appresso a questo un Ercol Bentivoglio fa chiaro il vostro onor con chiare note, e Renato Trivulcio, e 'l mio Guidetto, e 'l Molza, a dir di voi da Febo eletto.

Questa lettera fu mostrata anche alla Bentivoglio, la quale, sebbene più volte avesse udito dire che il Palavicino sarebbe anch'esso capitato in Germania, pure ne fu molto sorpresa quando sentì dovervi giungere infallibilmente e tra poco tempo.

Io non ho saputo quel che ne disse, quel che ne pensò il Bentivoglio allora; ho potuto godere dell'improvviso sollievo della povera sua figlia, alla quale aveva Iddio così manifestamente provveduto. Fatto sta, che in quella settimana medesima m'alzo una mattina ed esco fuori. La citt

E siamo cosí al meglio dello spettacolo. Arrivano due tamburini, ventiquattro paggi con scudi, e sei staffieri con due azze, due picche e due mazze; e dietro loro i cavalieri padrini del mantenitore, Francesco Cospi e Giovan Gabriello Guidotti; poi infine il mantenitore di Venere, Alessandro Bentivoglio,

Neppure. Ma io fui tentato dirgli ogni cosa, quando mi raccontò quel che avvenne tra lui e il Baglìone altra volta, e come la figlia del Bentivoglio per miracolo abbia potuto sfuggire dalle mani di costui; e mi faceva grandissima piet

Vedi: nel caso che tu mi voglia assolutamente telegrafare che mi vuoi bene, potresti usare il nome d'un illustre capitano di guerra: Bentivoglio. Questo nome storico non costa che un soldo e pure, in grazia sua, mi comunicheresti tanto amore per novanta e più centesimi. I tuoi rimproveri per il mio silenzio, cara Felicetta, sono lusinghieri per me, non dico di no, ma sento di non meritarli.

Ma presto il poeta sentí noia della corte di Mantova, e poiché aveva trentadue anni e nell’amor delle muse non trovava tutti i conforti che sono nell’amor delle donne, venne a Bologna a prender moglie: una figlia del conte Ulisse Bentivoglio Manzoli e di Pellegrina Bonaventura, quella tal signora famosa per errori e bellezza, pareva fatta per lui.

"In quanto all'Accurzio, l'Elia Corvino scoprì poi quel che aveva fatto quel tristo, sperando non so quali emolumenti dalla Francia, e sapendo come il Bentivoglio fosse amicissimo del governatore e de' più distinti baroni, a gratificarselo, gli manifestò i segreti sul quale tanto solennemente aveva giurato il silenzio e gli diede i mezzi a venire sulle traccie della Ginevra... Non so se i miei destini lo faranno comparire quell'infame un'altra volta innanzi a me... Ma se mai ci venisse... puoi esser certo più che di qualunque altra cosa del mondo, che non lo potr

Quante cose avvennero in lungo corso di tempo, si riandarono tutte in quei cinque o sei giorni, e i personaggi che l'uno dopo l'altro comparvero in questo libro, dal più al meno furon tutti oggetto dei discorsi generali. Corse finalmente anche la voce che il marchese Palavicino aveva sposata la Ginevra Bentivoglio, la vedova del terribile Baglione, e che anzi ella trovavasi a Como con lui.

La Bentivoglio non rispondeva, chè il tumulto dell'animo le toglieva ogni forza. Ma il duca continuava: Se me lo permettete, esco dunque un istante, perchè l'amico mio sta attendendomi con quell'ansia che potete immaginarvi, onde sarebbe una vera crudelt