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Pare da ciò che presso gl'indiani i divertimenti teatrali fossero, come presso i greci, una specie di riti sacri. Si è tradotta la benedizione non come un tratto di poesia da poter fare effetto in Italia, ma come una bizzarra curiositá. Ne' greci e ne' latini vi ha pur molte e molte particolaritá che per noi sono insipide, appunto come la benedizione del bramino.

Ildebrando si ricorda del suo comando, si rimette, e dice: Fate entrare il castellano. Esso comune saggio Mi fece suo messaggio All'alto re di Spagna Ch'era re d'Alemagna. SER BRUNETTO LATINI Tesor. 2. Il domattino gli araldi invitavano quanti cardinali, vescovi ed abati si trovassero dentro Roma per assistere ad un sinodo che il pontefice riuniva nel Vaticano.

Giunti alla soglia del convento, il sagrestano scosse la campanella, e poco dopo una voce sonora rispose dall'interno due o tre versi latini; quindi le porte si aprirono cigolando, e un frate dall'aspetto venerabile apparve in sulla soglia.

Le quali cose in questa parte l'autore sotto il velame de' suoi versi intende, sentendo per Virgilio questa seconda grazia cooperante; e lui prende come sofficiente, per discrezione, e per iscienza, e ancora per laudevoli costumi atto a tanto uficio; e, oltre a ciò, percioché Virgilio, quantunque con altro senso, in parte trattò quella medesima materia, la quale egli intende di trattare; e ancora, percioché il trattato dee essere poetico, era piú conveniente un poeta che alcuno altro sublime uomo; e però prese lui, piú tosto che alcun altro, percioché egli tra' latini ottiene il principato.

Cominciò il presente libro in versi latini, cosí: Ultima regna canam fluido contermina mundo, spiritibus quae lata patent, quae praemia solvunt pro meritis cuicumque suis, ecc.

La scuola che generò e educò tutte le arti romane produsse più tardi la tragedia sullo stampo di Euripide, poeta decadente, dal quale gl'imitatori latini nullameno rimasero infinitamente lontani.

FR. O pessimo spirito, veramente Satana, detto dagli Ebrei, avversario, da' Greci, diavolo, e dai Latini, calunniatore! Poteva pensare maggiore calunnia verso di Dio, che ingegnarsi con le sue parole, torgli la divinit

23 Un, detto de la Marca, e tre Angioini mostra l'un dopo l'altro, e dice: Questi a Bruci, a Dauni, a Marsi, a Salentini vedete come son spesso molesti. Ma de' Franchi val de' Latini aiuto , ch'alcun di lor vi resti: ecco li caccia fuor del regno, quante volte vi vanno, Alfonso e poi Ferrante.

E comeché di questo onore li greci fossero inventori, esso poi trapassò a' latini, quando la gloria e l'arme parimente di tutto il mondo diedero luogo al romano nome; e ancora, almeno nelle coronazioni de' poeti, comeché rarissimamente avvenga, vi dura. Ma, perché a tale coronazione piú il lauro che altra fronda eletto sia, non dovrá essere a veder rincrescevole.

MARCOALDI, Canti pop. ined. umbri, liguri, piceni, piemontesi, latini, Genova, 1855, p. 65. [Nota 16: La novella fiorent.: