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La corrida, come fu chiamata, cioè la corsa di depositanti alle Banche, cominciò nel 1890 e finì nel 1891 col fallimento generale. Le Banche argentine fallirono. Il Banco della Provincia di Buenos Aires fallì per due miliardi. Era il terzo istituto di credito del mondo prima di divenirne il primo istituto di.... discredito.

Vi piace questo Chateau-Laros, caro Giovanni? È del settanta. Epoca memorabile!... Il settanta!... Anche allora la politica a coeur léger, ricordatelo, è stata quella che ha perduto l'Impero! Mah!... E qui, da noi?... Non vedo uscita!... Di questo passo, andiamo incontro allegramente al nostro Sedan.... Alla bancarotta del senso morale! Che cosa rappresentano il Bonforti e il Ghirlanda alla Camera?... Lo scandalo: nient'altro. Lo scandalo eretto a sistema, lo scandalo che getta il discredito sul governo, sul parlamento, sul paese, e che scalza, pensateci, caro Giovanni, che scalza.... Cantasirena col petto di una pernice

Del resto, i piú savi scrittori intorno a siffatte materie hanno giá gridato tanto contra il mal uso delle favole nell'educazione de' ragazzi, e il discredito n'è ora generale, che il piú dirne sarebbe un lanciar sassi contra un cadavere.

Senza contare i disastri provocati da ogni liquidazione un po' fuori della media prevista, senza contare la sfiducia e il discredito che vanno sempre più circondando nell'Argentina quanto è materia di finanza!

Così fra il dolce e l'amaro, coi quali si compone la vita, passavano gli anni, e la nostra bimba era diventata una bella ragazzina, sapeva leggere, scrivere e far conti. Sua madre ed io andavamo a gara nell'istruirla, ma il pensiero di completare la sua educazione ci preoccupava gravemente. Non essendo possibile conservarla al villaggio ove mancano tutti i maestri, ci venne l'idea di collocarla nel collegio di Como, ove sua madre era stata educata con ottimo risultato. Mio suocero scrisse in proposito ad un suo corrispondente per nuove informazioni, e gli fu risposto che, essendo morta la vecchia direttrice, il collegio era caduto in discredito. Non bisognava più pensarci. Allora scrissi a mio zio canonico, il quale ci propose subito un eccellente istituto di Milano, diretto da una donna di molto senno e gran cuore. Di più egli si profferiva cordialmente di visitare spesso la fanciulla e di renderci esatto conto della sua salute e de' suoi progressi, e questo era per noi un argomento di gran valore. Ma l'idea d'una separazione ci spaventava: la Giuseppina era la nostra delizia, e si temeva che la vita rinchiusa la facesse ammalare. Essa era avvezza all'aria libera, e manifestava un continuo bisogno di agreste libert

Era il disonore, il discredito della ditta Monghisoni; e in quei giorni di crisi, col timor panico da cui era preso il commercio per tante disgrazie, per tanti fallimenti, che nessuno avrebbe mai preveduto, bastava un nonnulla, una voce sinistra, una cattiva informazione, per mettere in allarme la gente e poi portare alla rovina.

I confessori più giovani devono soprattutto procurare di non mettersi in rapporti troppo sensibili colle fanciulle e colle spose, perchè ciò produce frequentemente perdizione di anime e discredito alla religione: e quando si avvedessero di qualche primo sintomo di disordinata affezione, non temano di rintuzzarla con violenti propositi, e se ciò non basta, confidino le loro penitenti ad altri confessori: altrimenti, esse saranno incautamente perdute, ed assieme ad esse si perderanno pure essi medesimi.

Poi te stampeno er fatto sur giornale, E cusì l'avventore se disvia E te casca in discredito er locale. Ch'è successo? È 'rivato 'no straporto, Cór un omo e du' guardie travestite, Dice che in Prati c'è stata 'na lite. E d'ove è stata? A l'osteria de l'Orto. Dice che quello ch'ha ammazzato er morto È er ragazzo de Lalla. Che me dite! E lui?

E se mi protestavano la cambiale? Dopo il protesto ci sono ancora cinque giorni. Grazie! Ma il discredito è la rovina per chi è nel commercio! Io ho bisogno di farmi una posizione! Ho una famiglia, dei figli.... e anche al povero signor Brunetti venivano le lacrime agli occhi. L'altro lo guardava attonito. Ma l'avete pagata o no? Sicuro, che l'ho pagata!

Che se il popolo romano avesse avuto a contrattare con gli esteri, non poteva non sentirne il danno; e perciò un tale consiglio, che fu allora la salute della repubblica romana, non poté ne' tempi assai posteriori aver luogo, quando in istrettezze urgentissime fu proposto da Livio Druso, tribuno della plebe, di mescolare nell'argento, per far monete, l'ottava parte di rame, e fu rigettata la proposta, non senza discredito dell'autore appresso la plebe.