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«Tutto questo mi preoccupava la fantasia. Io sognava tutte le follìe giovanili dell'amore, che allora la vigilanza continua della direttrice rendeva impossibili. «Quei tre anni passarono. Uscii di collegio. Dovevo studiare un anno ancora prima di poter cantare in pubblico. Il babbo riprendendomi con , dovette rimettere casa. Egli non aveva la menoma risorsa.

Accarezzava Carmela quando aveva bisogno del suo aiuto; la mamma, perchè la conducesse ai divertimenti; il babbo, quando voleva che le desse quattrini per comperare dei fronzoli; e godeva la vita senza pensieri, passando lunghe ore fuori di casa, assieme alla madre, non curandosi di Giovanni, che lavorava come un cane, di Carmela, che si preoccupava di preparare loro la minestra, e porre in ordine la casa.

poco conosceva donna Rosalia, poca memoria serbava della impressione da lei fatta sopra di lui, che soltanto per conto proprio se ne preoccupava! Infine io non le feci promesse, dicevasi; ciò bastava a tranquillare la sua coscienza. Amava un'altra, l'adorava; era scusa sufficiente dinanzi a stesso. Sapeva che la duchessa aveva per donna Rosalia dell'affezione.

E coloro, che agiscono in tal modo, credono in buona fede di non far gran male. Il principe, per esempio, mentre stava contemplando donna Maria, non si preoccupava molto di tutto questo: è vero ch'egli aveva a scusa una passione più forte della sua ragione, che lo conduceva, che lo trascinava: ma bastava ciò?...

Essi subivano al presente la miseria preoccupata ed ambiziosa, avvelenata da tentazioni colpevoli e da brame disoneste. Non dissero una parola sul pensiero che li preoccupava, non fecero un'allusione alla lettera della sera precedente: il pensiero del fratello e della sorella nonpertanto non volgeva che su quella. Il filo che metteva in comunicazione questi due esseri era spezzato.

«Non piangevo più, non pensavo più alla mia umiliazione. Un altro ordine d'idee mi preoccupava lo spirito. « Quel giovane cuore era egli rimasto freddo fin allora accanto a me? Quello sfoggio di melodia, un minuto dopo averla condannata, era un semplice atto di delicata condiscendenza? O era una dimostrazione di simpatia?

Quel segreto naturalmente preoccupava ancor molto il duca. Sperava che il suo piano riescisse, ma non era sicuro... A questo pensiero, che lo tediava, se ne aggiungeva un altro, che pure gli dava pena. Si chiedeva sempre se donna Livia tacerebbe assolutamente, e se il ricordo di quel segreto, o l'assenza del conte fosse causa della sua preoccupazione.

«Ohimè! pensò donna Livia, come potrò io persuaderloMa senza perder tempo: E che per questo? quando lo amai ero libera, potevo disporre di me. Avreste ragione di rimproverarmi se io vi avessi lusingato, se per isposarvi vi avessi celato il vero.... Ma io non v'ingannai, vi dissi ogni cosa. Mi rispondeste, il rammentate? che ciò non vi preoccupava menomamente.

Ma una idea mi preoccupava: non avevo ancora gustato visto i biscotti ed il miele, di cui, come mi aveva detto la madre, doveva esser carico il bastimento. Un giorno, mentre la maggior parte dei marinai erano immersi nel sonno delle ore meridiane, fui tentato d'andare a scoprire il sito ove dovevano essere nascoste le dolcissime ghiottonerie che mi erano state promesse.

Don Diego non si faceva la minima illusione su i sentimenti ostili del re e sul cangiamento che subirebbero presto quelli del ministro. Ma egli non se ne preoccupava più. Ciò che aveva visto a Roma, ciò che aveva saputo sulla situazione del regno e dell'Italia, ciò che aveva appreso sullo stato d'Europa, gli davano la speranza che la crisi scoppierebbe subito.