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A questo grado di amore giungeva quello d'Emilio e la sua bella se n'era accorta e il contraccambiava di pari affetto vero e sincero. I colloqui si succedevano, ed in uno di questi Emilio afferrata la mano di Lei, che dolcemente gli abbandonò, gl'impresse un bacio ardente, un bacio che svelava la sua interna e violenta passione.

Alcuni tra gli amici dei Bandiera s'illudevano in quei giorni a sperare che l'arciduca Federico, fratello della regina di Napoli, s'indurrebbe, allievo com'era stato, del contr'ammiraglio, e condiscepolo e commilitone d'Emilio, a intercedere spontaneo per essi: poco esperti conoscitori dei principi e della fredda, infernale, immutabile politica austriaca.

Ma se ogni amica rispondesse al frenetico o forse ipocrita amante: «Tu non devi vivere, ma gioire in me e per me sola, e in me sola confortarti ne' tuoi patimenti: noi dobbiamo fare delle nostre due vite una sola vita più potente d'intelletto e d'amore, un solo continuo sacrificio al grande, al bello, al divino, una sola continua aspirazione, un solo moto verso l'eterno Verose i padri definissero la vita ai figli, non come la ricerca del piacere quaggiù, bensì come preparazione, per mezzo di doveri adempiti, a uno stadio di sviluppo superiore; se le madri, che pur si dicon cristiane, meditassero più sovente e ripetessero ai nati da loro alcune delle parole di Cristo e tutto quel libro de' Maccabei che par dettato per gl'Italiani adempirebbero tutti, meglio ch'oggi non fanno, ai debiti dell'amore, e l'Italia non avrebbe da piangere ad ogni tanto i migliori tra' suoi cittadini spenti ad uno ad uno isolatamente di morte violenta sul palco o di lenta consunzione d'anima nell'esiglio. Parmi che tutti i grandi profeti d'affetto da Platone a Schiller, e sovra tutti i nostri sommi Italiani e fra gl'Italiani Dante, che avea tanto amore nell'anima da infiammarne due o tre delle nostre generazioni pigmee, intendessero quei due santi vocaboli di famiglia e d'amore in un modo diverso assai da quel d'oggi, e parmi che i credenti in un'anima immortale dacchè dei materialisti, nei quali l'amore è necessariamente cosa schifosa o contradizione, non parlo non possono amare se non immedesimando l'amore coll'adorazione del Vero e presentando all'ente ch'essi amano, simboleggiato nell'anima loro, il più alto spettacolo di virtù ch'essi possano. Tolga Iddio ch'io mova il più lieve rimprovero alla madre d'Attilio e d'Emilio: dico solo e vorrei ch'essa potesse leggere queste linee che qui o altrove essa intender

Ed ecco un altro esercito più bello, più potente, più glorioso: l'esercito di Roma: i suoi valorosi di Villa Panfili e di Villa Spada, il battaglione dei Reduci, i quattrocento universitari, i trecento doganieri, i trecento emigrati, la sua brava legione del quarantanove; e primi tra i primi l'eroico Luciano Manara, stretto al fianco d'Emilio Dandolo sanguinante, nelle cui braccia rese l'anima; Goffredo Mameli, bello come un dio risorto; Emilio Morosini, l'eroe di diciott'anni, grondante sangue da tre ferite; il prode Dalla Longa, morto salvando il cadavere d'un fratello; e in mezzo alle schiere, piantala in groppa a un puledro, la sua Annita intrepida e amata che frustò i codardi sulla via d'Orvieto, e il suo fido Ugo Bassi, coronato a Bologna dalla morte che ambiva, e il gentile Luigi Montaldi, il gemello del Mameli, crivellato dalle baionette dei vinti del 30 aprile, e il Montanari, e l'Isnardi e il Marocchetti, che accettarono il suo fiero invito sulla piazza del Vaticano, e gli furono compagni in tutte le vicende dell'epica ritirata.

Una mano le si posò sulla spalla, e la voce d'Emilio, venutole presso, le disse all'orecchio: No, rassicurati; egli non è che addormentato. Il soporifero, di cui tu non gli hai lasciato bere che una parte, ha ritardato i suoi effetti; ma pure ei ne ha bevuto a sufficienza per averne un sonno che nulla potr

PUBLIO, avo adottivo di Scipione. EMILIO, padre di Scipione. FOR. Vieni e siegui i miei passi, O gran figlio d'Emilio. COS. I passi miei, Vieni e siegui, o Scipion. SCI. Chi è mai l'audace Che turba il mio riposo? FOR. Io son. COS. Son io; E sdegnar non ti dei. FOR. Volgiti a me. COS. Guardami in volto. SCI. Oh Dei, Quale abisso di luce! Quale ignota armonia!

Ah! io l'avevo indovinato fin da jeri sera. Quel tristo d'Emilio vuoi battersi col signor Nori. Cesare disse quanto meglio seppe a persuadere la sorella che ciò non era possibile, ma ogni sua parola rimase inutile. Senti, Cesare, disse Matilde con forza. Tu hai da impedire codesto duello ad ogni costo... ad ogni costo, capisci... Ne faccio te responsabile... Va, e torna presto a rassicurarmi.

Per l'istruzione d'Emilio fu ancora il Danz

Inquieto per altro sulla sorte della mia donna e conocendo la malizia del suo persecutore io mi aggirava colla banda d'Emilio intorno alla tenuta di Lelio, come la lionessa quando deposti i suoi piccini, si allontana per cercare alimento, ma circuendo sempre il nascondiglio del suo tesoro. Vi assicuro che ben difficile sarebbe stato ai primi rapitori il portar via la mia Nanna.