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Ed ecco un altro esercito più bello, più potente, più glorioso: l'esercito di Roma: i suoi valorosi di Villa Panfili e di Villa Spada, il battaglione dei Reduci, i quattrocento universitari, i trecento doganieri, i trecento emigrati, la sua brava legione del quarantanove; e primi tra i primi l'eroico Luciano Manara, stretto al fianco d'Emilio Dandolo sanguinante, nelle cui braccia rese l'anima; Goffredo Mameli, bello come un dio risorto; Emilio Morosini, l'eroe di diciott'anni, grondante sangue da tre ferite; il prode Dalla Longa, morto salvando il cadavere d'un fratello; e in mezzo alle schiere, piantala in groppa a un puledro, la sua Annita intrepida e amata che frustò i codardi sulla via d'Orvieto, e il suo fido Ugo Bassi, coronato a Bologna dalla morte che ambiva, e il gentile Luigi Montaldi, il gemello del Mameli, crivellato dalle baionette dei vinti del 30 aprile, e il Montanari, e l'Isnardi e il Marocchetti, che accettarono il suo fiero invito sulla piazza del Vaticano, e gli furono compagni in tutte le vicende dell'epica ritirata.

Il Medici infatti dopo tre giorni s'imbarcava per la sua missione; e il 15 aprile 1848 Garibaldi medesimo, accompagnato da ottantacinque de' suoi legionari, fra cui l'Anzani, ammalato, il Sacchi, ferito, Ramorino, Montaldi, Marocchetti, Grafigna, Peralta, Rodi, Cucelli e il suo moro Aghiar, soccorso dallo stesso Governo Orientale di armi, munizioni, col brigantino «La Speranza» salpò da Montevideo per la terra Italiana.

Feriti gravemente: Nino Bixio, Goffredo Mameli morto in seguito alla ferita, Strambio, Duzelisiana, Binda, Ricci, Marocchetti, Bassini, Frattini, Grattigna, Sartorio, Boldrini, Bignami, Mambrini, Zanetti, Magni, Zanucchi, Tassoni, Gnoli, Zuccal

La prima brigata, sotto gli ordini del colonnello Marocchetti e la direzione del colonnello di Stato Maggiore Haug, composta della Legione Italiana, del terzo reggimento di linea, dello squadrone dei lancieri Masina, d'una compagnia di zappatori del genio e due pezzi d'artiglieria, in tutto duemila cinquecento uomini circa, formava l'avanguardia.

Gli cavalcava al fianco, in vesti virili, la sua Anita; gli faceva da guida Ciceruacchio coi suoi figli, l'accompagnava Ugo Bassi; ne seguivano le sorti Sacchi, Marocchetti, Montanari, Hoffstetter, Cenni, Livraghi, Isnardi, Sisco, Ceccaldi, Chiassi, Stagnetti, Bueno, Müller, l'eletta dei suoi ufficiali superstiti.