United States or Jamaica ? Vote for the TOP Country of the Week !


Torino era diventata il rifugio dei maggiori emigrati italiani. La rivoluzione scoppiò colla guerra. Cavour destreggiandosi abilmente coi bisogni dinastici di Napoleone III, che doveva stordire di vittorie la Francia per toglierle di pensare alle origini infami e alla vita anche più bassa del secondo impero, lo trasse in Lombardia contro l'Austria.

Qui poi non era il caso di un incensatore da dozzina. Però il marchese Antoniotto si pigliò quelle cortesi parole come roba sua, e tirò innanzi. Ma, di grazia, su che gente fanno assegnamento costoro? Oh, non è la gente che manchi; ce ne hanno d'ogni risma. Ella incominci a metter nel conto tutti gli emigrati. Maledetti emigrati! esclamò il marchese Antoniotto.

Lo seguirono circa tremila uomini, i resti cioè della Legione Italiana, buona parte della polacca, e del battaglione Medici, grossi manipoli di finanzieri, di studenti e di emigrati, i superstiti Lancieri di Masina, circa quattrocento Dragoni; i pochi bersaglieri Lombardi.

Non è colpa nostra se i legami fra la Madre Patria e gli emigrati si spezzano così facilmente?

Stefano andava a Treviso a vedere gli amici, e s’informava esattamente di tutto quello che veniva tentato per l’emancipazione del paese. Era il tempo dei Comitati secreti e del prestito di Mazzini. Come in tutte le parti soggette all’Austria, così anche a Treviso i patriotti corrispondevano segretamente cogli emigrati in Piemonte e in Francia, e apparecchiavano l’avvenire.

La sorte che li aspetta in questo momento, in cui antichi emigranti lasciano certe regioni divenute ingrate al lavoro, può essere terribile. Un ministro argentino diceva giorni sono: «L'emigrazione è necessaria, ma, dato il momento, sono preferibili diecimila emigrati di meno che diecimila disoccupati di più

Ogni nave che arriva ne scarica migliaia sulle banchine del Porto Madero. Il loro numero è pubblicato vicino alle note di carico: essi sono una merce d'importazione. Dal gennaio ne sono sbarcati sessantacinquemila. Nel solo mese di ottobre sono arrivati dodicimila emigrati, dei quali diecimila italiani.

Ora , che il Bixio non si poteva reggere instando di avventarsi in massa co' nostri contro l'altro caseggiato del crocicchio; lo tennero, ponendo ordine allo assalto il quale fu ammannito così: dinanzi i legionari e gli emigrati traevano palle a grandine mentre due squadre di bersaglieri stretti correvano di contro alle case, dove giunti un cinquanta di passi forse lontani sbandaronsi; precipitano i nostri nello spazio, che passa tra l'una casa e l'altra, il quale così era breve, che la fiamma dei fucili nemici bruciò i capelli a parecchi dei nostri.

La signorina Mary, nata a New-York da genitori italiani emigrati poco dopo il matrimonio (suo padre era un distinto architetto), aveva diciassette anni. Di statura ordinaria, possedeva bellissime forme, aveva i capelli e gli occhi grandi e neri e la carnagione un po' pallida, come quella di quasi tutte le donne nate a New-York: era intelligentissima e studiosa, e frequentava i corsi dell'ultimo anno del principale collegio normale della citt

Fu condotto a Torino da una zia, la marchesa di Castelletto-Rugarole, e a Torino, fra le signore della Corte e del bel mondo, fra emigrati, patriotti, uomini politici e giornalisti, si cominciò quasi a dimenticare il martire che languiva lontano, fra gli stenti e le sevizie del carcere, per compiangere il bel giovinettino biondo e sottile che passeggiava sotto i portici di Po, sempre vestito a lutto, sempre raccolto in una mestizia grave.