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Ma non ha visto Torino chi non ha visto i suoi sobborghi, ciascuno dei quali ha un carattere suo proprio, non abbastanza osservato, forse, neppure dagli stessi Torinesi. C'è da fare un giro curiosissimo, partendo da San Salvario, e andando su per l'antica piazza d'Armi e per il Borgo San Donato, fino a Borgo Dora. Il Borgo San Salvario è una specie di piccola «city» di Torino, dalle grandi case annerite, velato dai nuvoli di fumo della grande stazione della strada ferrata, che lo riempie tutto del suo respiro affannoso, del frastuono metallico della sua vita rude, affrettata e senza riposo; una piccola citt

Curiosissimo il biscerino o vero beduino del deserto fra Suakin e Berber, che ha la privativa del servizio di guida e camelliere per le carovane che attraversano quelle sabbie, di cui è fiero d'essere assoluto padrone. È alto, snello, ha l'occhio vivissimo, un procedere vispo e dignitoso.

Poco dopo ci sedemmo in mezzo al giardino sopra un bellissimo tappeto di Rabat, su cui ci fu servita la colezione. Il governatore Ben-Auda sedette sopra una stuoia a venti passi da noi, e si fece egli pure portar la colezione dai suoi schiavi. Allora seguì uno scambio curiosissimo di cortesie fra lui e l'Ambasciatore. Il Ben-Auda mandò per il primo ad offrire un vaso di latte; l'Ambasciatore gli fece portare in ricambio una bistecca. Al latte tenne dietro il burro, alla bistecca una frittata, al burro un piatto dolce, alla frittata un scatola di sardine; tutto questo accompagnato da mille gesti freddamente cerimoniosi, e posar delle mani sul petto, e sguardi rivolti al cielo con un'espressione comicissima di volutt

L'inizio della salita è curiosissimo: si volge subito a destra della macchia di neve, per un enorme lastrone, dolcemente inclinato, lungo circa 120 metri, tutto solcato da profonde striscie parallele che attestano il lavoro d'erosione delle acque, e su pel quale le kletterschuhe sono, per mantenere l'equilibrio, assai gradevoli. Indi ci arrampichiamo per un facile camino di 25 metri circa, seguìto da una comoda cengia, sempre verso destra: dal limite della cengia scendendo pochi passi, ne troviamo un'altra che ci riporta a sinistra, verso il canalone: poi per una serie di facili terrazze e caminetti ci innalziamo rapidamente sino a che troviamo il primo ostacolo di qualche conto, un'assai diritta lastra dagli incomodi appigli, che superiamo non senza difficolt

Passavano per quella strada sempre le medesime persone alle medesime ore; quando un gruppo di monache in abito bruno col soggòlo bianco, per la questua; e quando un curiosissimo carretto tirato da un asinello grigio, guidato da un omiciattolo, che gridava a giusti intervalli, per tutta la durata del viaggio: Aaah!... Iiih!...., e spingeva l'animale, e scambiava parole coi conoscenti che incontrava.

Risalendo quindi il vallone di Formin, per una traccia di sentiero serpeggiante fra il macereto che lo ingombra, alle 9,20 arrivammo ai cosidetti «Lastoni» di Formin, curiosissimo avanzo geologico dell'epoca glaciale, i quali gi

"Curiosissimo e sempre più curiosissimo!" gridò Alice (era tanta la sua sorpresa che non sapeva più parlar correttamente la sua lingua); "mi stò allungando come un cannocchiale, e il più lungo che mai vi sia stato! Addio piedi!" (perchè appena guardò giù a' suoi piedi le sembrò che li avesse quasi perduti di vista, tanto erano lontani). "Oh i miei poveri piedini! chi mai in terra v'infiler

Tradotto in parole più semplici e più chiare, questo significa: Vi sono opere d'arte sbagliate, dove il concetto non è riuscito ad assumere la forma che gli spettava. Le opere drammatiche dell'Ibsen sono di questa categoria. Nella rappresentazione di esse si deve quindi badare più al pensiero che alla forma... In che modo, io sarei curiosissimo di apprenderlo dallo stesso Zacconi.

Un altro oggetto curiosissimo di questo Museo è una cassa aperta sul davanti, come una scansía, che rappresenta in tutti i suoi più minuti particolari l'interno d'una ricca casa di Amsterdam del principio del secolo XVIII. Lo czar Pietro il Grande, durante il suo soggiorno in Amsterdam, aveva dato a un ricco borghese di quella citt

Durante il pasto, che non fu sontuoso abbondante, non si parlò d'altro che di Tommaso Salicotto. Il padre era ansioso d'apprenderne ogni cosa; lo speziale era curiosissimo di trarre di bocca a Matteo il segreto delle relazioni che passavano fra lui e il figliuolo. Più nissun dubbio rimaneva in Agapito che il cavaliere, sedicente figliuolo d'un avvocato, non fosse il legittimo ed unico discendente di quel villano, e si prometteva di avere da questo argomento l'occasione d'una infinit