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Verso il tramonto ci fermiamo in un largo spazio detto Derassò, ai piedi della salita del monte Bamba. Tagliabue ci ha portato pane, vino, sardine, maccheroni, noi ammazziamo un bue che facevamo seguire per provvista, e così in poco tempo si prepara una cena come da qualche mese non avevamo più avuta.

Usciti da questi bazar ci troviamo in una piazza dove è il caffè, logora tettoia di paglia sotto la quale si radunano le poche persone trattabili che qui abitano, e vi passano delle ore intiere sorbendo caffè alla turca e fumando sigarette o narghillè: da qui proseguendo, abbiamo qualche abitazione ancora in pietra ove stanno alcuni greci che nelle loro botteghe tengono di tutto, dalle sardine alle scarpe; il vice-consolato di Francia che occupa una delle più belle case, e una massa di capanne rettangolari ove abitano gli indigeni sempre poveri, ed una massa di donne abissinesi che superbe della loro bellezza vengono qui a sciuparla facendone vilissimo mercato.

In pochi minuti divamparono i fuochi della cucina, e di a poco si fece colezione. Una scatola di sardine, vuota, buttata via dal cuoco, fu raccolta dagli arabi, portata dinanzi alla porta della Cuba e fatta oggetto d'un lungo esame e di conversazioni animate.

Mi sono trovato in mezzo a un fumo che mi fece chiudere gli occhi e tossire come un vecchio di sessant'anni. Non ci si vedeva. Era pieno come un uovo. Gli uni erano addosso agli altri e nessuno poteva muoversi. Creda a me che non dico bugie. Erano gli uni sugli altri come le sardine. Fu una vita da cane la notte del mio arresto. L'aria che si respirava rivoltava lo stomaco.

Poco dopo ci sedemmo in mezzo al giardino sopra un bellissimo tappeto di Rabat, su cui ci fu servita la colezione. Il governatore Ben-Auda sedette sopra una stuoia a venti passi da noi, e si fece egli pure portar la colezione dai suoi schiavi. Allora seguì uno scambio curiosissimo di cortesie fra lui e l'Ambasciatore. Il Ben-Auda mandò per il primo ad offrire un vaso di latte; l'Ambasciatore gli fece portare in ricambio una bistecca. Al latte tenne dietro il burro, alla bistecca una frittata, al burro un piatto dolce, alla frittata un scatola di sardine; tutto questo accompagnato da mille gesti freddamente cerimoniosi, e posar delle mani sul petto, e sguardi rivolti al cielo con un'espressione comicissima di volutt

Allora, cosa ti piace per il tuo dessert? disse Fräulein scendendo la breve gradinata di sasso a fianco della piccina; Nancy, sola, veniva dietro a loro. Mi piacciono le caramelle per la tosse, disse Anne-Marie, e le sardine; e la gelatina di fragole. E niente altro, soggiunse, recisa; mentre il chasseur e la cameriera che aspettavano sul marciapiedi, la issavano nella carrozza.