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Ma è detto che ogni bel giuoco dura poco; e la marchesa Clementina di Rocca Vignale, tanto assiduamente guardata, esplorata e contemplata dall'onorevole astronomo, incominciava a seccarsi del suo ufficio di stella. Perchè non si fa avanti? Sarebbe timido, per avventura? Poverino forse non sa a chi rivolgersi. Se potessi aiutarlo! Ma gi

Chi esce a piedi, chi va colla carrozza, chi col vapore e purchè non manchino il vin buono e le allegre donnette, c'è della gente che non bada a spendere. La Palmira e la Clementina furono subito in orgasmo all'idea di una scampagnata e pensarono di far mettere un nastro rosso sul cappellino della stagione.

Oh, perdono... perdono... mormorò egli, nascondendo la fronte nelle pieghe della veste di lei. Animo, via, interruppe Clementina; non parliamo più del passato. Voglio vedervi d'ora in poi ragionevole; a questi patti io sarò sempre quella di prima.

C'erano giorni che il poverino si credeva un marito e andava chiedendo tra in qual chiesa lo avessero gabellato per tale. Amico mio, siate ragionevole; gli bisbigliava qualche volta Clementina, mentre si tornava in otto o in dieci da una di quelle corse, che egli avrebbe fatte assai più volentieri in due.

Di statura piuttosto alta, e snella, ma tutta a curve, che il garbo delle vesti faceva spiccare accarezzandole, la marchesa Clementina poteva mostrare un piede, anzi due, della più delicata picciolezza, e tali da far credere ai veristi che la natura si fosse guastata anco lei, bazzicando cogli accademici. Ora, per una donna come la marchesa, poter mostrare un bel piede era una tentazione irresistibile, ed io non debbo tacere questa debolezza della mia nuova eroina. Gi

Insomma, voi lo vedete, o lettori, colpita sulle prime da quella attenzione, poi diventata curiosa, la marchesa Clementina si era a poco a poco innamorata da senno, e quando si fu avveduta dello sdrucio che quel giovinetto di l

Ho sentito sere sono riprese il presidente al Teatro degl'Infuocati una ragazza, che canta di contralto, in modo... creda, Lechini.... da sbalordire.... Si chiama Clementina Vecchietti. E cantava quella bellissima aria del nostro Mercadante: Ah! s'estinto ancor mi vuoi... E il magistrato ripeteva l'aria a mezza voce, e con la mano destra batteva la misura sopra un bracciuolo della poltrona.

Sperava fino all'uscio, che una voce lo richiamasse; poi sperò fino all'anticamera; ma invano; Clementina lo lasciava partire, e, a giudicarne dalle parole corse tra loro, forse per sempre. Ma anche la marchesa era accasciata sotto il peso delle parole che aveva profferite in quell'impeto subitaneo di sdegno.

Non bastò che il tenore mandasse Clementina in broda di giuggiole col suo «A te, o cara, amor talora» dai lumi della ribalta; fu mestieri che, grazie all'esempio dato dalle più audaci regine dalla moda, il gentil Puritano andasse a ripetere i suoi prodigi un po' più da vicino, e proprio nel salotto della signora marchesa.

Per la Dio grazia, è la seconda volta in cui ad alta voce sento il sacerdote pronunziare: Esmeralda Clementina Zaira Sofia figlia del signor cavaliere Adolfo Artini conte di ; se non che la prima volta a queste parole sentii aggiunger quelle di Credis in Deum Patrem? ed adesso ho sentito aggiungere: Siete contenta di sposare il signor Alfredo Guglielmi capitano, ecc.?