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La marchesa di Rocca Vignale, per esempio, ci aveva l'intelligenza alquanto ristretta della sua fronte, la volubilit

Ariberti aveva potuto ottenere quei ragguagli per la grande entratura sua in quella casa e per l'antico ossequio ond'era circondato da tutti i servitori della marchesa. Ma anche con tutti quei ragguagli, il nostro eroe non ne capiva un'acca. Gli passò per la mente il disegno di andare a Rocca Vignale; ma con qual pretesto, e con qual fronte, si sarebbe presentato laggiù?

Sicuro; ti ho stretta la mano e sono di buon umore; anzi, torno ragazzo. Anche il grave Cicerone amava tornarlo di tanto in tanto, e lo scrisse appunto nel suo libro De Senectute, te ne rammenti? «Ut aliquando repuerascam». Almeno, mi pare che dica così. Ma lasciamo le ciance, e contentiamo l'amico. Quella signora leggiù, se non m'inganno, è una marchesa di Rocca Vignale, cioè Marchesa vedova di Rocca Vignale. Non so veramente come nasca; cioè, mi spiego, la scienza mi insegna come tutti nasciamo, e come sar

La marchesa non era a Torino. E dove? chiese Ariberti al servitore, che gli aveva data quella strana notizia. A Rocca Vignale; è partita ier l'altro. A Rocca Vignale, e in principio di primavera, lei, che ricusava di andarci nella calda stagione! Dopo tutto, pensò Ariberti, che aveva sempre davanti agli occhi la cagione dell'alterco, il mio tenore è servito a dovere.

Io vi ho veduta tante volte, benigna e sorridente apparizione, attraverso i vaneggiamenti della febbre, che spero di . Il cuore non inganna; e il mio è tutto pieno di voi. Dopo che ebbe scritto e suggellato il foglio, chiamò il servitore. Questa lettera alla marchesa di Rocca Vignale. Se la marchesa è in citt

Il suo pensiero, infatti, ricorrendo a Clementina, tornava altresì alle lettere che aveva aspettato e che non aveva ricevuto. Che cosa importava di lui alla bella marchesa di Rocca Vignale? Lontano dagli occhi, lontano dal cuore; il proverbio aveva proprio ragione. Inoltre, Clementina avrebbe potuto avvicinarsi anche lei, in quella occasione, al teatro della lotta elettorale, poichè possedeva per l'appunto un castello nelle Langhe, dov'egli avrebbe anche potuto dare una scappata, senza allontanarsi troppo dal suo collegio. Ma la signora marchesa, mentendo al suo casato, amava assai poco la campagna. Il suo castello era una bicocca, diceva lei: senza nessuna comodit

Ma è detto che ogni bel giuoco dura poco; e la marchesa Clementina di Rocca Vignale, tanto assiduamente guardata, esplorata e contemplata dall'onorevole astronomo, incominciava a seccarsi del suo ufficio di stella. Perchè non si fa avanti? Sarebbe timido, per avventura? Poverino forse non sa a chi rivolgersi. Se potessi aiutarlo! Ma gi

Or dunque l'onorevole Ariberti era costretto a godersi quella cara compagnia, o concorrenza, come la chiamerebbe un mercante, o ridosso, come la direbbe un bottegaio. E il gentile alunno di Marte appariva così tenero, cascante e vezzoso, che la stessa marchesa di Rocca Vignale, assuefatta a simili svenevolezze, e donna da non disdegnarle, ne era impacciata non poco.

Così, com'io ve l'ho raccontato minutamente, l'onorevole Ariberti, bambino quadragenario, rientrò nelle grazie della marchesa, e ridivenne il suo umilissimo servitore, anzi il suo schiavo negro, se mi consentite la frase. Visse a Rocca Vignale una trentina di giorni, ma senza curarsi gran fatto della bellezza dei campi e del cielo. Ogni bellezza era in lei.

Amarla e maledirla; questa doveva essere la sorte del mio e vostro Ariberti. La marchesa di Rocca Vignale amò in lui due pregi secondarii, l'eleganza e la fama; del suo cuore non indovinò gli spasimi, bastandole la servitù quotidiana; del suo ingegno non si avvide, fuorchè per la lode a lui data dagli altri, ma non volle o non seppe studiarlo a fondo, per farsene la custode e l'ispiratrice.