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E questo che ora abbiamo non bisogna intenderlo ristrettamente per la odierna produzione artistica, ma pure pei criterii che formano la nostra guida nell'ammirazione dell'arte di tutti i secoli. Quest'ammirazione, secondo lui è cosa tutta convenzionale. I tragici greci, Dante, Raffaello, Bach vengono stimati grandi perchè così fu detto da principio.

E adesso, disse Anne-Marie, come una piccola Furia bionda, accesa e ispirata, adesso lo suono diversamente! Lo suono come Joachim... Così, precisamente così, Joachim suonava per me e con me... E adesso che cosa avete capito? Che cosa dice Bach a voi, sciocco uomo, più di quello che dice a me? Ma Anne-Marie! esclamò Nancy. Vergogna! Non devi parlare così!

Poi si volse solennemente alla bimba, che ritta e grave accanto a lui lo osservava. Questo è il mio Guarnerius del Gesù, disse il Professore. , disse Anne-Marie. Lo a te. , disse Anne-Marie. Suonerai sempre su questo violino le Variazioni del Paganini per una corda sola. E l'Aria di Bach. , disse Anne-Marie.

Tutti gli innovatori sono stati logicamente futuristi, in relazione ai loro tempi. Palestrina avrebbe giudicato pazzo Bach, e così Bach avrebbe giudicato Beethoven, e così Beethoven avrebbe giudicato Wagner. Rossini si vantava di aver finalmente capito la musica di Wagner leggendola a rovescio!

E nel secondo concerto Anne-Marie suonò il Concerto di Beethoven e la «Sonata a Kreutzer»; e la «Chaconne», e la «Fuga», e il «Preludio», e la «Sarabanda» di Bach. E i Milanesi accorsero, e restarono fino alla fine, e si prefissero di tornare ancora.

E poichè il Professore aveva detto: Con questa bambina si può cominciare dalla fine, Bemolle la condusse con inviti astuti e con musicali allettamenti, a traversare lieta e leggiera i trabocchetti del Paganini, gli abissi del Beethoven, le alture di Bach. E i suoi nove anni non erano compìti ancora.

Chi sa? disse un giorno fra il signor Francesco Guerri, dopo qualche mese di quella vita monotona, mentre la sua bella figliuola, seduta al pianoforte, passava da un preludio delicato di Bach ad un'aria allegra di Mozart. Chi sa? Potrebbe fare un miracolo, il tempo! Appunto in quei giorni capitò alle Vaie una lettera dei cugini Guerri, che vivevano sul Reggiano.

Perciò, per un effetto di prospettiva, li vediamo giganteggiare dinanzi ai nostri occhi, e ne restiamo stupefatti. E questa vicinanza implica un'altra illusione. Il momento glorioso del pensiero e dell'arte germanica è oramai tramontato. Incominciato, a tracciar grandi linee, con Bach, con Winckelmann, con Lessing, si può dire concluso con Heine, con Mommsen, con Wagner.

Si vestiva sempre così bene; aveva di una cura infinita; i suoi trent’anni parevan meno di venticinque; si vedeva ch’era impossibile, per lei, far a meno dell’amore. Sapeva cucire, cantare; sapeva scegliere i bei libri e tagliare le fine stoffe, dipingersi un po’ troppo gli occhi e suonare a memoria Bach; sapeva rendere piena di tentazione la mia vita deserta.

Poi fu Berlino che telegrafò perchè venisse «das Wunderkind»; e la piccina miracolosa andò a Berlino e suonò del Bach e del Beethoven nella consacrata «Saal der Philharmonie». Due vecchi alti e canuti vennero alla fine del concerto a vederla nella sala degli artisti; e solennemente le baciarono la fronte innocente ed ispirata, invocando su lei la benedizione del cielo.