United States or Bahamas ? Vote for the TOP Country of the Week !


La decisione d'imbarcarsi, di uscire da quella squallida solitudine, andando incontro a nuovi combattimenti da giganti, dovette essere una terribile scossa per l'anima di Napoleone, simile a quella di Cesare, quando passò il Rubicone. Certo fu uno di quei tratti disperati che si qualificano a seconda dell'esito, o come audacemente eroici e grandi, o come folli ed avventurosi. Tali momenti, nei quali un uomo deciso va incontro al suo destino a corpo perduto, conquistano tutto il nostro interesse, e, se l'impresa riesce, l'audacia stessa sembra che raddoppi la grandezza dell'eroe. Simile a quel Fernando Cortez, che lasciò bruciare dietro a i bastimenti, ci appare ora Napoleone, ed in verit

Irene, collocatasi dinanzi agli sposi, colle seguenti brevi parole ne sancì l'unione sacra: "Giovani cari e avventurosi, l'atto da voi compiuto in questo giorno vi unisce con vincoli indissolubili del corpo e dell'anima. Voi dividerete per la vita, il bene e la sciagura. Ricordatevi, che nell'amore e nella fiducia reciproca, troverete sempre felicit

Dove i tuoi sapienti che procedano sulle tradizioni di quei grandissimi dianzi rammentati? Dove il frutto delle tue scoperte, delle tue invenzioni, delle tue conquiste? Dove il commercio, le industrie, gli avventurosi veleggiamenti, e le navi temute, e la bandiera formidabile e rispettata?

D’Espinchal, che è il solo cronista di quei giorni avventurosi, evocava «le deliziosissime ore passate in questa citt

In un interessante suo libro, disse un amico mio, che il più bel giorno di un viaggio è quello della partenza: a me spiace d'essere in questo di parere diametralmente opposto al suo, trovando che lo è invece quello del ritorno: e la miglior conferma la trovo in questo, che specialmente trattandosi di viaggi lunghi e avventurosi, il giorno della partenza si vedono lagrime sugli occhi di chi se ne va e di chi resta, al giorno del ritorno è spontaneo il sorriso della consolazione sulle labbra di chi torna e di chi aspetta: da questo lato durante l'assenza hanno sofferto tutti: eppure sapendo di soffrire e di far soffrire, si parte; e qui il dovere imporrebbe che chi si rese colpevole se ne giustifichi dando ragione del suo operare, ma a questo non mi resta che domandare che mi si dica cos'è il fascino, ed ancor io allora, lo spero, sarò perdonato. Una naturale inclinazione mi porta a leggere libri di viaggi: fra tutti, le avventure di chi toccò l'Africa sono quelle che maggiormente mi divertono, mi esaltano, mi interessano, mi fanno nascere il desiderio d'esserne non solo giudice, ma attore: sento che è, e sar

San Jacinto de Mercedes. Il mio ospite, questo estanciero bolognese che mi fa gli onori di casa della campagna americana un simpatico tipo da romanzo, uno di quegli avventurosi eroi alla Ohnet che ritrovano in una esistenza di rude lavoro la ricchezza perduta per una gioventù spensierata e mondana , mi dice di amare molto la sua vita di solitudine selvaggia. E io lo credo bene.

Il placido mare si ripiegava in seno a piccolo golfo che faceva l'isola proprio dirimpetto al palazzo; quel sito era stato fatto lastricare di marmo e presentava ai nostri avventurosi abitatori tutto il comodo di sollazzarsi alla pesca.

So quante cose si dissero in Europa sul conto mio e di quali avventurosi romanzi venni fatto l'eroe. Secondo alcuni avrei contratto uno splendido maritaggio a Valparaiso con la figlia di un ricchissimo armatore spagnuolo e sarebbe stato meno male! secondo altri avrei trovato la morte, una tragica morte, colto con alcuni arditi viaggiatori italiani, in un agguato di indigeni, sulle rive del fiume Darling in Australia. A dar vigore a coteste voci deve aver contribuito il nome di Nathan (appartenente anche a un illustre viaggiatore irlandese) che io dovetti aggiungere al mio nome di famiglia, per patto di adozione, allorchè mia zia, la contessa Maria-Luigia Polverari, rimasta vedova del barone Nathan di Londra, volle con questo mezzo generoso assicurarmi l'eredit