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Il signorotto aveva dato ordine ai servi di cacciare il prete importuno, che veniva a tutelare gli interessi di quegli italiani, che egli, nella sua boria spagnola, disprezzava tanto; ma l'audace sacerdote non si era lasciato imporre da quelle parole, ed aveva invitato il superbo spagnolo al tribunale di Dio. Don Fernando era cristiano. Le parole del prete lo avevano impressionato.

Quì spirando per gli occhi alto ardimento Argine fassi a' Barbari furori Fernando, e sta fra mille rischi intento Con forte destra a stoccheggiar nei cori: Per lui Drausso, ed Alifar fu spento, Che ricchi di Panfilia intra Pastori Presso le gregge lor per le pendici Di Sardimiso esser solean felici.

Con quest'animo era corso a Burgos il re Ferdinando, e si piantava nel palazzo di Fernando Gonzales, destinato ad accoglier sovrani: per allora il solo sovrano era ancor lui, e gli altri erano di l

Dassi a Rodi battaglia, e i traci arcieri Caggiono a fasci, ove combatte Enrico; Ma, lui piagato, audace opponsi ai fieri Su la rotta muraglia, il Duce antico. Fernando, gloria dei famosi Iberi, Alfange in altra parte ha per nemico; Ma temuto il rampogna, e l'offende, Che dispossato in sul terren lo stende.

Quello non era più il vecchio dolce, amoroso, timido, ma il pastore forte, audace, il quale si moveva alla difesa delle sue pecorelle contro il lupo del male, senza punto paventare la fiera; il pastore, pronto a dare la vita ed il sangue per le pecorelle. Vuole andare davvero? domandò. È mio dovere. Azzarda la vita. Il parroco sorrise. Non lo credo. Don Fernando è cristiano.

Di nove torri a meraviglia altiere Afforzasi di Rodi il muro antico; Tre col valor de l'assegnate schiere Incontra Alcasto ne difende Enrico; E sovra tre Fernando alza bandiere, Che l'intrepido Alfange avr

Fin dalla vigilia della partenza di Cristoforo Colombo per il suo primo viaggio di scoperta, aveva tentato, checchè potesse costarne al suo cuore, di ravvicinare la sdegnosa Cordovana al padre del suo Fernando. Mi assicurate che questo è il vero? che siete andato a Siviglia per ottenere i buoni uffici della marchesa di Moya nelle cose di don Cristoval Colon? e non per altro, non per altro?

Di questo canto nulla si ha nell'Amedeide minore; e niente che ad esso si riferisca, trovo nelle osservazioni critiche del Cav. d'Urfé. Gli argomenti del Poeta ai canti III e IV sono i seguenti. «Nel III il Vescovo fa preghiere a Dio per lo scampo di Rodi; i Turchi danno assalto: della lingua francese è malamente ferito Enrico lor duce; Fernando duce degli Spagnoli (sic) amazza Alfange Bass

Ma lungamente contrastar non basta, E fuor sen va dall'occupate mura. Scotea Fernando la terribile asta, E dietro gli gridava: aurea armatura, Alfange, intorno ti vegg'io, ma parmi Che di guerrier non abbia altro che l'armi. Ove ten fuggi? hai le piante alate? Ferma alquanto a mirar come s'onori Spagna nel risco de le schiere armate; Ma che? più volte ve l'han detto i Mori.

Diego? chiese egli poscia. L'Adelantado? Non sono ancora arrivati? Poveretti!... E pareva volesse soggiungere: non mi vedranno più vivo. Stette alquanto in silenzio; poi, volgendo lo sguardo al figliuolo Fernando, lo chiamò più vicino. Sei qui per tutti? mormorò. Sian tutti in te benedetti. Il giovane si era abbandonato, singhiozzando, sotto la carezza delle mani paterne.