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Erano le ore cinque di sera quando il cancello fu schiuso aggirandosi sopra i cardini, e il funebre convoglio accompagnava una lettiga su di un carro a due ruote tutto coperto di drappo nero e di stoffa incerata; il legno veniva tirato da un solo cavallo. Il vettore era esso pure vestito di tela nera; perfino i guanti erano dello stesso drappo; sul sellino del cavallo attaccato alla funebre vettura stava un campanello e sventolava una bandiera bianca e nera; il suono del campanello era procurato all'effetto che i sani i quali per la via lo sentivano si allontanassero il più presto possibile, onde evitare che i miasmi funesti i quali partivansi dalle vetture ripiene d'infetti propagassero il morbo. Per maggior precauzione a tutela della sanit

Pare a noi che egli allora monti sull'ippogrifo. Eppure chi sa che per lunga assuefazione egli non abbia il cuore, troppo piú che noi non ci figuriamo, pronto a palpitare per tante fantasie? La stravaganza del tutto non nocque allora piú all'effetto delle parti. E siccome le parti sono bellissime, l'approvazione e l'ammirazione vennero di per .

In quella mattina era stata veduta trattenersi a lungo in gran segreto con una donna che venne a cercarla: era una vedova, la Barbara, loro vicina di casa. S'era costei pigliato il carico d'annunziarle come sua madre fosse malata e in pericolo di morire: ma veniva mandata da un tale che metteva la più grande importanza all'effetto di quella dolorosa notizia.

Ho detto il sonno. E che cosa è il sonno? Siamo noi ben certi che la vita del sonno non sia una vita a parte, un'esistenza distaccata dall'esistenza della veglia? Che cosa avviene di noi in quello stato? chi lo sa dire? gli avvenimenti a cui assistiamo o prendiamo parte nel sogno non sarebbero essi reali? Ciò che noi chiamiamo con questo nome non potrebbe essere che una memoria confusa di quegli avvenimenti?... Pensiero spaventoso e terribile! Noi forse, in un ordine diverso di cose, partecipiamo a fatti, ad affetti, ad idee di cui non possiamo conservare la coscienza nella veglia; viviamo in altro mondo e tra altri esseri che ogni giorno abbandoniamo, che rivediamo ogni giorno. Ogni sera si muore di una vita, ogni notte si rinasce d'un'altra. Ma ciò che avviene di queste esistenze parziali, avviene forse anche di quell'esistenza intera e più definita che le comprende. Gli uomini hanno sempre rivolto lo sguardo all'avvenire, mai al passato; al fine, mai al principio; all'effetto, mai alla causa; e non di meno quella porzione della vita a cui il tempo può nulla togliere o aggiungere, quella su cui la nostra mente avrebbe maggiori diritti a posarsi, e dalla cui investigazione potrebbe attingere le più grandi compiacenze, e gli ammaestramenti più utili, è quella che è trascorsa in un passato più o meno remoto. Perocchè noi abbiamo vissuto, noi viviamo, vivremo. Vi sono delle lacune tra queste esistenze, ma saranno riempiute. Verr

Questa etá è poi molto piú notevole per un genere di libri o compilazioni, le quali sono elle pure parte della coltura, ma piú che coltura poi all'effetto, dico i codici di leggi.

Era bello, messer Pietro, ed ilare in volto; due cose che lo rendevano uggioso a quell'altro. Senza por mente all'effetto che cagionava la sua presenza, messer Pietro, cortese per consuetudine di gentiluomo e più ancora per la contentezza del momento, nell'atto di cansarsi col suo palafreno dai due viandanti, fece un gesto a mo' di saluto, che certo credeva gli fosse ricambiato in quel punto.

Di tal modo finì la mia grande aria. Ma il coro che si era intercalato al recitativo e alle prime battute dell'adagio, non concorse all'effetto delle cadenze.

E andava innanzi così, alla ventura, come si va pur troppo in tante circostanze della vita, quando non siamo noi che scegliamo il sentiero o regoliamo i nostri passi, ma è la nostra passione, il caso, il destino. Pure, come gli era concesso dallo stato suo, andava abbastanza guardingo, e in certi casi perfino sospettoso. Egli sentiva istintivamente che all'effetto di quelle forze cieche non bisognasse aggiungere quello dei nostri piccoli errori, delle nostre facili dimenticanze, delle nostre naturali spensieratezze; perciò s'impensieriva di tutto, e almeno nelle cose minute, non potendo più nelle maggiori, nelle essenziali, voleva andar cauto. Di uno temeva, ad esempio, di uno dubitava, e quest'uno era il Feraudi, il contadino del Martinetto, il povero pastore che troppe volte gli accadeva di trovare sulla sua strada, o di veder da lontano, ma anche l

L'ultima spezie è la provisione di colui che governa, il quale, considerando la disposizione del suo Stato, e li diversi accidenti che in quello si trovano, e delli Stati convicini e lontani con quali si ha o può aver commerzio dal suo regno, discorrendo le cause o occasioni che possono fare abbondare di monete il suo dominio e quelle che possono impedire, applica diverse provisioni, secondo li diversi effetti che vuol causare, rimovendo gl'impedimenti che potriano ostare all'effetto che si desidera.

Pulcinella, parla sempre con una voce gutturale che si presta straordinariamente all'effetto comico e si vale per lo più del più puro dialetto trasteverino. La stravaganza del suo dire è grande, ma spesso i suoi lazzi sono spiritosissimi. È questa dote caratteristica dei popoli di razza latina, particolarmente degl'italiani e degli spagnoli. Nella loro poesia popolare riescono a mescolare, in modo originalissimo, l'elemento tragico con quello comico. Leporello non è punto diverso da Pulcinella. Calderon, meglio forse di ogni altro poeta della sua nazione, ha saputo riprodurne fedelmente e felicemente il carattere popolare, particolarmente nel suo dramma il Mago meraviglioso. Nel nostro Faust del teatro dei burattini, che pur troppo non si recita più che raramente, Pulcinella, quantunque truccato da tedesco, pure conserva la sua vivacit