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Noi andavam per lo vespero, attenti oltre quanto potean li occhi allungarsi contra i raggi serotini e lucenti. Ed ecco a poco a poco un fummo farsi verso di noi come la notte oscuro; da quello era loco da cansarsi. Questo ne tolse li occhi e l’aere puro. Purgatorio · Canto XVI Buio d’inferno e di notte privata d’ogne pianeto, sotto pover cielo, quant’ esser può di nuvol tenebrata,

Il palazzo senatorio, e i luoghi circonvicini furono ben presto deserti. La moltitudine avviossi rapida verso il palazzo del Marino, e s'ingrossò, via facendo, di tutti quelli ch'eransi riserbati per l'ultima scena. La moltitudine mal custodisce il segreto, e il grido della trama ordita contro il ministro era giunto e a lui e a' suoi congiunti ed amici. La mattina stessa del 20 d'aprile un congiunto del Prina l'avea scongiurato di cansarsi dai pericoli che lo minacciavano, e di lasciarsi condurre in una carrozza fino a Pavia, ove egli avrebbe potuto agevolmente rimanersi celato o passare in uno Stato straniero. Ributtò il Prina ostinatamente le instanze ed offerte del suo congiunto. «Perchè mai», diceva egli, l'ira del popolo dovr

La vecchia monaca che lo vide giungere, e dovette cansarsi per lasciarlo passare si trattenne a' piè della scalinata per dirgli: Avete gi

Bianca udendo rammentare Giuliano, rimase spossata. Ond'egli riuscito a sciogliersi dalle braccia di lei, corse al muletto, vi fu sopra aiutato alla meglio dai soldati che arnesavano in fretta pei loro ufficiali; e giù pel colle senza badare a pericoli, fu al piano appunto in quella che il calesse della signora Maddalena tornava nel borgo. Non si fermò coi curiosi, ma lavorando di garetto contro i fianchi della povera bestia, prese la via di C... così di buon passo, che se al generale Alemanno fosse bisognato spacciare un messo a quella volta, in gran diligenza; niuno l'avrebbe potuto servire meglio di lui. A mezza via abbattutosi in un ulano che veniva da C... a briglia sciolta; egli ebbe tanta paura del rumor della spada, del lucicar della lancia nel nembo di polvere che si levava attorno a quel cavaliero, che fu a un pelo dal ribaltare; e se il muletto avesse assentito alla strappata che gli diede per cansarsi, sarebbe andato a fiaccarsi il collo giù dalla ripa. Ma come Dio volle, giunse a C... sano e salvo, a vi trovò un bolli bolli mai più veduto. Gi

Egli si era avviato da piazza Grande al corso di Canal Chiaro, quando alla prima svolta della strada gli occorse di dover cedere il passo ad un signore, che veniva sullo stesso marciapiede, e che si disponeva ad usargli la medesima cortesia. Affrontati, si guardarono necessariamente, volendo cansarsi a vicenda. Conte! esclamò il vecchio prevosto. Don Pietro! esclamava Gino.

Era bello, messer Pietro, ed ilare in volto; due cose che lo rendevano uggioso a quell'altro. Senza por mente all'effetto che cagionava la sua presenza, messer Pietro, cortese per consuetudine di gentiluomo e più ancora per la contentezza del momento, nell'atto di cansarsi col suo palafreno dai due viandanti, fece un gesto a mo' di saluto, che certo credeva gli fosse ricambiato in quel punto.

Noi andavam per lo vespero, attenti oltre quanto potean li occhi allungarsi contra i raggi serotini e lucenti. Ed ecco a poco a poco un fummo farsi verso di noi come la notte oscuro; ne' da quello era loco da cansarsi. Questo ne tolse li occhi e l'aere puro. Purgatorio: Canto XVI Buio d'inferno e di notte privata d'ogne pianeto, sotto pover cielo, quant'esser puo` di nuvol tenebrata,

Il suo apparire sull'erta fu prontamente notato, e un verettone, scagliato da mano maestra venne a fischiargli all'orecchio. Se in quel punto e' non avesse dovuto cansarsi da un sasso che attraversava il sentiero e perciò non si fosse tirato da banda, povero Maso! il suo segreto era morto con lui.

Noi andavam per lo vespero, attenti oltre quanto potean li occhi allungarsi contra i raggi serotini e lucenti. Ed ecco a poco a poco un fummo farsi verso di noi come la notte oscuro; da quello era loco da cansarsi. Questo ne tolse li occhi e l’aere puro. Purgatorio · Canto XVI Buio d’inferno e di notte privata d’ogne pianeto, sotto pover cielo, quant’ esser può di nuvol tenebrata,

Noi andavam per lo vespero, attenti oltre quanto potean li occhi allungarsi contra i raggi serotini e lucenti. Ed ecco a poco a poco un fummo farsi verso di noi come la notte oscuro; ne' da quello era loco da cansarsi. Questo ne tolse li occhi e l'aere puro. Purgatorio: Canto XVI Buio d'inferno e di notte privata d'ogne pianeto, sotto pover cielo, quant'esser puo` di nuvol tenebrata,