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Trilla per l’aria qualche brandello di canzone riportata da lungi dal reggimento: cadenze di tarantelle napoletane che vanno a morire nelle gravi nenie di una complainte valdostana.

Il cuoco ridiscese alla sua cucina più malinconico di prima, strascicando ancora più lentamente le cadenze della sua canzone: «Senza galletto, la mia gallina O poverina come far

Sulle scogliere, i violini arrabbiati del vento elettrizzano le budella miagolanti della foresta coprendo di note più alte l'orchestra formidabile del mare.... Il russare del mio motore si compiace a macinare questa lacerante polifonia, le cui cadenze fanno il massaggio ai miei muscoli, tonificano i miei nervi, e caricano di energia gli accumulatori del mio cuore dai lunghi fili....

O pastori sommersi nella bruma del vespro!... Flauti piangenti, flauti lamentosi, e languide canzoni dalle cadenze lascive che tristi vezzeggiate questo paesaggio rude tutto febbrile di stelle, cullandolo come un bambino nelle fasce sospese e trasparenti delle vostre arie nostalgiche frangiate d'azzurro! O pastori sommersi nella bruma del vespro!... Ah!

Ecco addenta il piedestallo di nuvole color sterco insanguinato del sole! Si slancia lassù, in quella pineta. Gli scatti e le cadenze flessuose del suo corpo che si scrolla nella sua giacca attillata di nuvolette rosa rivelano la sua nobile gioventù. Ora s'affretta a rimescolare quei fogliami.

Cara! cara! cara! Questa dolce parola italiana mi sale naturalmente alle labbra nel bere il respiro amoroso della campagna riposseduta. Ebbrezza di godere sempre meglio il corpo dell'Italia, molleggiando sulle tarantelle gli strambotti i mottetti i crescendo e le cadenze ampie della mia blindata sempre più musicale. Godo la grande musica della velocit

Lord, contrario in massima alle cadenze musicali, v

La dama e il consigliere pendevano in estatico atteggiamento dalle parole pioventi, come rivi di mele, da quell'autorevole campion del partito dell'inerzia; e l'una scrollando la cuffia piramidale, l'altro l'incipriato cucuzzolo, ne accompagnavano le cadenze, a battuta.

Le due donne si avanzarono verso la ribalta. Regnava un silenzio profondo: tutti rattenevano perfino il respiro. Anna Bolena intuonava il duo famoso con le parole rivolte a Giovanna Seymour: Sul suo capo aggravi Iddio... Era arrivata alle cadenze del primo tempo sulle parole: fia la scure a me concessa: dove, copiando una puntatura della Pasta, levava un do acuto di effetto meraviglioso.

»Erano le note di un flauto lontano era il canto misterioso dell'amore era la risposta di un'anima sorella, che poche ore innanzi si era identificata colla mia... Nel sonno le mie membra si cullavano dolcemente, secondando le voluttuose cadenze... Ebbrezza salutare dei sogni!