Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !

Aggiornato: 16 giugno 2025


Yves arrossì molto, rispose che lo sapeva e che aveva scherzato; soggiunse di volermi domandare qualche cosa sui miei libri e anche su altri libri italiani. Ci accordammo di trovarci alle cinque sotto gl'ippocastani. Avevo la febbre dell'impazienza; alle quattro e mezzo fui al posto del convegno. Sapevo che Mrs.

Credo avere aspettato mezz'ora. Udii Violet alzarsi, e tornai da lei per conoscere il mio destino. Ella si teneva una mano sugli occhi e aveva lo scritto nell'altra. Me lo porse e disse piano in inglese, quasi singhiozzando: Forgive me! Be kind to me! Mi perdoni! Sia buono per me! Poi uscì senza ch'io ardissi trattenerla. Aveva scritto così: «Non sono Mrs. Yves come Lei crede.

Erano circa le due e Topler mi promise che mi avrebbe fatto sapere qualche cosa di miss Yves la sera stessa.

Mentre le altre mi chiedevano di una di quelle persone che allora si trovava in Italia, ella si mise a interrogare sotto voce miss Yves e poi ad accarezzarla, a susurrarle non so che all'orecchio, probabilmente delle dolcezze. Violet un po' negava del capo, un po' sorrideva, un po' pareva seccata, ma non parlò. Fu il dottor Topler che la vinse.

Vorrei che li avesse veduti. Noi conosciamo da poco tempo i fratelli Topler, specialmente il vecchio; i nostri più stretti legami sono colla famiglia di miss Yves. Anzi, se vuole, per quanto il professore sia un uomo stimabile, questo matrimonio mi andava poco; ma ieri mi hanno proprio toccato il cuore, povera gente. Il professore pareva addirittura un morto e sotto gli occhiali gli si vedevano gli occhi rossi. Sa, non è bello mai; si figuri! E non parlava. Insomma era una gran compassione di vedere in quello stato un uomo della sua et

Mrs. Yves mi guardò senza rispondere. Non sono io un morto che parla, non posso dire il vero senza rispetti umani? Bevvi nel suo lungo sguardo un'ammirazione inebbriante. Solo per questo rispetto della vanit

Miss Yves alzò la testa e mi diede il buon giorno con un lieve sorriso, tranquillamente. Non vidi che viso avesse, perchè voltava le spalle alle finestre. Le bambine mi guardavano, attonite. Lei scriveva? dissi, in tono di scusa. Violet mi rispose sotto voce, in inglese, qualche cosa che non intesi bene. Per me? domandai. diss'ella. È subito finito soggiunse. Non posso dirle questo a voce.

La sorpresa e la commozione mia nell'udire ch'ell'aveva una parola di Violet per me non si dicono. Non era ancora gioia spavento, perchè non potevo sapere quale parola fosse; quando intesi che miss Yves partiva all'indomani, sorse in me insieme al subito terrore, più forte del terrore, l'antica fede, la volont

La signorina Luise! Mi pareva che volesse un gran bene a Violet, e ciò la rendeva ben cara anche a me. Avrei voluto vederla, parlare con lei di miss Yves, ma non sapevo se fosse conveniente di farle una visita. Mi ricordai che mi aveva chiesti i versi italiani fatti per lei nel Bahnhofswald, e risolsi di portarglieli. Il vecchio Topler, scendendo meco dal Parkhaus, mi aveva indicato la casa dei von Dobra nella Marktgasse. Me la ricordavo bene per una statua della Madonna col Bambino infissa fra due finestre. Topler mi aveva detto che le signorine, orfane della madre, abitavano col loro pap

Ma è la prima volta replicai che vedo il Reno. Faccia così disse il signor Steele ce lo dipinga adesso, ci scriva cosa vede. Sentiamo come vede un poeta e sapremo se dipinge meglio Lei o miss Yves. Gli Steele erano come ragazzi che quando passa loro per la testa un'idea assurda se ne ubriacano e nessuno è capace di levargliela.

Parola Del Giorno

caracteribus

Altri Alla Ricerca