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Aggiornato: 7 luglio 2025


E quel giovane a cui sorridevano i salotti di Parigi e di Vienna, i teatri e la stampa coi loro fascini irresistibili; quel giovane bello di tutte le bellezze e forte di tutte le energie, volle servire i pezzenti d’Israele ed asciugare le loro lacrime.

Aveva ad essere stanco di cinquantasei miglia di strada ferrata, un uomo che in tre ore di chiacchiere era corso da Londra a Vienna, da Vienna a Costantinopoli, da Costantinopoli a Smirne, al Cairo, a Massaua, al Pian delle Scimmie, passando ancora per venti o trenta punti intermedii? Ebbene, gli dissi, come ci fummo ridotti a casa, che te ne pare della nostra colonia?

Nel 1787 fu uno dei deputati che trattarono innanzi alla Corte di Vienna la questione dei diritti valtellinesi contro i Grigioni, e fin d'allora cercò di collegare le sorti e gli interessi della Valtellina con quelli della Lombardia; e questo fine il Guicciardi raggiunse dieci anni di poi alla prima venuta dei francesi, poiché egli fu principal promotore dell'unione della Valtellina alla Cisalpina accaduta nel novembre 1797.

Bryce osserva che l'Impero tedesco ed il suo Imperatore si trovarono di fronte all'usurpatore Napoleone nella stessa situazione, in cui si trovò l'Impero bizantino, quando Carlo Magno usurpò la corona di Costantino. Ma Vienna o Regensburg fece meno opposizione al conquistatore ed alle sue pretese di dominio mondiale, di quello che non aveva un giorno fatto Bisanzio.

Avanti contro Vienna!... Avanti! Avanti! Gli scoppi dei cannoni furibondi mi guidano. Fiamme, laggiù, lontano!... I nostri due eserciti s'avanzano scavando l'orizzonte notturno, sventrando le citt

Sarebbe proprio rimasto sempre con lei, o sarebbe tornato a Vienna?... E mentre nel suo cuore cresceva l'amore per il marito, il Santasillia, che diventava matto per lei, le faceva sempre più dispetto, e sentiva una forte ripugnanza per quella passione ch'essa aveva inspirata, ma che non divideva.

Povero Giuliano! Era tanto tempo che non lo vedeva; ed era stata tanto cattiva con lui!... Eppoi chi sa, poveretto, come ci veniva di mala voglia a Castelguelfo!... Chi sa quante lacrime avrebbe fatto spargere quella sua partenza da Vienna!... E intanto, ridendo e scherzando, cominciava a infiltrarsi anche un pocolino di gelosia nel suo amore giocondo e senza pensieri.

Bisogna dunque sapere che il padre di Aldo Rubieri era stato colonnello di stato maggiore al servizio dell'Austria. Nel 1850, quando Aldo non aveva che dodici anni, ed era accasato con suo padre a Vienna, il rinnegato italiano godeva settemila fiorini annui come impiegato nel ministero della guerra. Suo padre aveva sposato una baronessa polacca.

Dopo Cesare, gli eserciti romani valicarono più volte il colle del Piccolo San Bernardo. Vi correva la grande strada militare, che da Milano, metteva a Vienna nel Delfinato.

Aldo Rubieri si ricordava benissimo di avere lasciato alla Leopoldina di Vienna quell'atto di donazione; temendone le conseguenze, andò a trovarla, mancando di parola a Nan

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