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Aggiornato: 7 luglio 2025


Il conte Giuliano era partito da Vienna per Navaledo; aveva gi

Fratelli di tutte le terre, il giuramento fatto dinanzi alla morte dev’essere fecondo di vita: guardiamo laggiù, verso il paese sacro alle memorie secolari della stirpe, dove Teodoro Herzl vuol riposare. Fratelli di tutte le terre, in cammino! anche se il lutto nuovo vi ha affranto, anche se il nostro Condottiero dorme, anche se da Vienna a Gerusalemme la via è lunga!

Certe volte, quando il rapimento di Andrea sembrava più intenso, la Contessina lo interrompeva a un tratto, mormorando con un piccolo sbadiglio: Dio, Dio! com'è seccante la campagna! Ha proprio ragione il mio Giuliano di rimanersene a Vienna!

Lion passa e Vienna, indi Valenza e vede in Avignone il ricco ponte; che queste terre ed altre ubidienza, che son tra il fiume e 'l celtibero monte, rendean al re Agramante e al re di Spagna dal che fur signor de la campagna.

L'Europa è sossopra. Parigi, Berlino, Vienna tumultuano: la rivoluzione gloriosa e sanguinante è vinta dovunque, ma fra tutte quella d'Italia, allora forse la meno osservata, è la più significativa. Al principio della nazionalit

Ma pure, la solitudine della campagna non le piaceva punto e spesso era anche annoiata. Infine, pensava qualche volta, Giuliano deve trovarsi bene a Vienna perchè non parla più di ritornare!

Il professore Salapolli che accompagnava Bruno in quei viaggi non vi si era mai abituato; gli mancava il pane dei vecchi libri; non era fatto per gli svaghi; e la contessa Clara Dolores lo interrogava troppo sovente intorno alla vita che il conte Fabiano menava a Parigi. L'ultima volta Bruno aveva incontrato sua madre a Vienna, e gli era parso che anche la casa di lei fosse aperta a mezzo mondo.

A Monaco, a Vienna, altri centri di reazione politica (chiediamo perdonanza di questo barbaro gergo ai lettori) fu per Aloise la medesima storia. In ogni luogo egli era stato come il primo segretario di quell'ambasciatore in partibus; e senza far cosa alcuna, parlando poco e non dicendo nulla, aveva sostenuta per bene la sua parte in commedia. A Parigi era stato veduto assai di buon occhio in quel consorzio così pieno di contraddizioni; le vecchie dame avevano lodata la severit

La nomina di un vicerè, che facesse dimora per sei mesi dell'anno in Milano e per altretanto tempo in Venezia, l'istituzione di una corte e dei grandi ufficiali di essa, la conservazione dell'ordine della Corona ferrea, l'obbligo imposto ad ogni re del regno Lombardo-Veneto di cignersi il capo con la famosa corona dei re longobardi, la divisione del reame in due governi, di cui Venezia e Milano dovevano essere i capiluoghi, la suddivisione dei governi in più province, delle province in distretti e di questi in comuni, e la promessa di un pronto ordinamento del novello reame; tali erano le disposizioni contenute nell'atto promulgato in Vienna il 7 agosto 1815 per la creazione del Regno Lombardo-Veneto.

Invece ripeterono a bassa voce la parola di Gesù altrettanto vera nella filosofia che falsa nella storia: date a Dio quello che è di Dio e a Cesare quello che è di Cesare; ma il nuovo Cesare stava a Vienna, e quanto a Dio, i suoi beni e i suoi diritti erano quelli medesimi delle parrocchie.

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