Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !

Aggiornato: 27 maggio 2025


Erano scorsi più mesi da che la parte dei Bianchi cacciata da Pistoia dopo l’assedio, erasi rifugiata nel fortilizio di Piteccio, e lo scudiero del capitan Vergiolesi, il povero Guidotto, dopo tante traversie si struggeva di tornare una volta anco per brevi momenti, a riveder la sua famiglia a Vergiole. Col

· Proemio · I Il castel di Vergiole · II I Bianchi e i Neri · III Fiori e armi · IV Amore e danze · V Consiglio e difesa · VI L’assedio · VII La repulsa e i fuorusciti · VIII Un primo scontro · IX Il Castel di Damiata · X Valore infelice · XI Fermezza a resistere · XII I funerali · XIII La resa · XIV L’esilio · XV Il ritorno dello scudiero alla casa paterna · XVI I castelli di Piteccio e della Sambuca · XVII L’ambasceria · XVIII L’addio · XIX Le insidie · XX Il Romeo · XXI I contrabbandieri · XXII Il tradimento · XXIII I tristi presagi · XXIV Le rivelazioni · XXV La morte · XXVI Doloroso passaggio dell’Appennino · Conclusione

Le messi verdeggianti per ogn’intorno, l’aere tepido anche oltre l’usato, e una pienezza di vita che alla nuova stagione par che in ogni essere si trasfonda, sembrava rallegrassero il cavallo e il cavaliere. Non appena ebbe corso un breve tratto di strada, ch’egli accennando ad un paesetto sul primo colle a maestro, e dimandato a certuni che tenevano la stessa via, se fosse quello Vergiole;

con altri sensi è da credere che messer Cino abbia dovuto sfogare il suo doloroso compianto anche allora che sceso da questi monti giunse nel seno di quella desolata famiglia al Castel di Vergiole: a quel castello da cui prese nome la famiglia de’ Vergiolesi, e la donna gentile onde massimamente ei fu celebre.

Non appena il cavaliere giungeva sulla crina del poggio, che la scolta della torre l’aveva annunziato al fido scudiero del Castellano. Guidotto, tale era il suo nome, stava occupato a forbire le armi del nobil Signore, cui per doppio titolo dipendeva, essendo figlio del castaldo di Vergiole. Affacciatosi agli spaldi, col suo occhio di lince anche a molta distanza aveva gi

È da sapere che il castaldo, o come or si direbbe, il fattore del tenimento del Castel di Vergiole, era un tal Pier Antonio marito di Margherita, la quale abbiam visto ben affetta alla casa de’ Vergiolesi, e però chiamata spesso in citt

«E rimembrando delle nuove talle Ch’ivi son delle piante di Vergiole, Più meco l’alma dimorar non vuole, Se la speranza del tornar gli falle

Lauretta era l’unica con cui Selvaggia lassù potesse aprire il suo cuore. Da qualche mese aveva fatto ritorno al Castel di Sambuca, abbandonato ora del tutto quel di Vergiole, dove messer Fredi consorte suo aveva voluto si riparassero co’ suoi dopo l’assedio, ma dove neppur l

Ma un altro figlio non meno animoso era rimasto a Vergiole in compagnia del vecchio padre, a sbrigar le faccende della villa, e diriger l’opere pe’ campi. Bindo, tale era il suo nome, di poco era minore del fratello Guidotto, ed ambedue si amavano di gran cuore.

Ma mentre ogni cosa nel silenzio della notte taceva, mentre placido era l’aspetto della natura, vegliavano, e come onde in tempesta agitavansi i pensieri per entro alla mente del Signor di Vergiole, e del novello arrivato.

Parola Del Giorno

gettatesi

Altri Alla Ricerca